ROMA – Fino al 6 febbraio 2011 è possibile assistere alla mostra “L’Italia e il restauro del magnifico Cratere. Capolavori del Museo nazionale di Belgrado”, ospitata nelle Sale delle Bandiere del Palazzo del Quirinale.
Le relazioni attive da tempo in ambito culturale tra l’Italia e la Serbia hanno permesso l’importante restauro del celebre “Magnifico Cratere”, grande vaso bronzeo databile alla fine del VI secolo avanti Cristo, emblema della collezione greca del Museo nazionale di Belgrado.
Giunto in Italia nel 2007 per la mostra “Balkani. Antiche civiltà tra il Danubio e l’Adriatico”, allestita presso il Museo archeologico nazionale di Adria, in Veneto, il cratere è stato successivamente oggetto di studio e di restauro grazie all’impegno scientifico e tecnico della Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma in accordo con la direzione del Museo nazionale di Belgrado e al supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
Sorprendenti sono gli esiti scientifici del restauro, relativi all’identificazione dell’area culturale di pertinenza del cratere e l’ubicazione dell’officina bronzistica in cui è stato prodotto. La mostra e il catalogo della stessa ne danno ampio riscontro, attraverso una serie di immagini realizzate durante le varie fasi di studio e di restauro ed appositi, esaustivi scritti.
A completare la ricerca e le indagini svolte sul “Magnifico Cratere” sono presenti nella mostra, curata da Louis Godart, altri due crateri bronzei coevi, di manifattura magno-greca, splendidi esemplari culturalmente e tecnicamente prossimi al vaso di Belgrado, conservati nel Museo archeologico regionale “Pietro Griffo” di Agrigento e nel Museo archeologico dell’Antica Capua di Santa Maria Capua Vetere.
In mostra anche i reperti principali provenienti dalla Tomba 8 di Trebenište, da cui proviene il “Magnifico Cratere”. Si tratta di elementi del corredo militare dell’ignoto principe ivi sepolto – come lo splendido elmo bronzeo, decorato da applicazioni in oro raffiguranti due cavalieri – e di altri preziosi oggetti: corno potorio e bicchieri in argento di raffinatissima fattura, insieme a due straordinarie lamine auree in foggia di sandalo, decorate a sbalzo con elementi geometrici e figurati.
A documentare le multiformi relazioni esistenti tra le popolazioni indigene abitanti gli attuali territori della Serbia e dell’area balcanica centro-meridionale e la Grecia, sono anche gli stupefacenti ritrovamenti della Tomba 9 di Trebenište. Vi spicca una maschera funeraria in oro, destinata a ricoprire il volto del defunto e a presenvarne l’incorruttibilità spirituale, insieme ad altri oggetti aurei, a preziosi anforischi in vetro policromo e a collane.
Info: “L’Italia e il restauro del Magnifico Cratere. Capolavori del Museo nazionale di Belgrado”, fino al 6 febbraio 2011, Palazzo del Quirinale, Sale delle Bandiere, Roma.
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