Problemi di salute dei molisani: le malattie cardiache al top



ROMA – Il cuore dei molisani va ‘in crisi’ con la crisi. Ci mancavano solo le preoccupazioni economiche e le incertezze sociali a gravare su un cuore già messo a dura prova da stili di vita sbagliati e fattori di rischio difficili da sradicare: dal fumo al sovrappeso, dall’ipertensione al colesterolo.
«Il ‘fattore stress’ si aggiunge ai nemici del cuore – dice Paolo Marino, presidente della Società Italiana di Cardiologia in occasione del 71° Congresso Nazionale in corso a Roma – e di questi tempi vediamo sempre più pazienti, già a rischio, che subiscono le preoccupazioni, le ansie e gli stress di questa crisi economica. Potremmo dire che anche il cuore è ‘in cassa integrazione’, cioè vive una situazione critica. Lo confermano le cifre dei ricoveri, lo conferma la pratica clinica dei cardiologi».
Bastano poche cifre delle malattie cardiovascolari per capire come sta il cuore dei molisani. In Molise, come nel resto d’Italia, le malattie cardiovascolari sono il principale killer (soprattutto le cardiopatie ischemiche) e provocano ogni anno molti decessi.
Nel 2007, ultimo dato disponibile, per colpa delle malattie cardiovascolari in Molise sono morti 661 uomini e 812 donne, in entrambi i casi il tasso di mortalità è stato superiore alla media nazionale. Il cuore meriterebbe quindi, anche in Molise, più attenzione.
Basti pensare che nella regione il tasso di morti evitabili (ogni centomila residenti) per le malattie del sistema circolatorio è dell’83,1 per gli uomini e del 36,3 per le donne. E veniamo ai ricoveri ospedalieri: nel 2005 (ultimo dato del Ministero della Salute) in Molise sono stati dimessi a seguito di infarto miocardico acuto 649 persone; di angina pectoris 198; di aritmie cardiache 1.216; di insufficienza cardiaca (scompenso) 1.790; e di fibrillazione atriale 739. E nel 2005, la crisi era ancora lontana. Oggi no, è piena emergenza. E allora vale la pena, per capire come sta il cuore dei molisani, anche dare uno sguardo alle cifre sulla depressione: nel 2009, ce lo dice il rapporto Passi dell’Istituto Superiore di Sanità, il 5,72 per cento dei molisani ha riferito sintomi di depressione. Cifre, è proprio il caso di dirlo, da batticuore.
«E’ un disegno preoccupante quello che stiamo verificando nella nostra quotidianità – dice Paolo Marino, presidente della SIC in occasione della conferenza stampa del 71° Congresso della Società Italiana di Cardiologia – anche perché la crisi economica piomba sul cuore in un momento in cui registravamo un calo della mortalità per malattie cardiovascolari per merito della prevenzione. L’incertezza dell’oggi e la paura del domani aumentano, ma ne possono essere anche la causa, i rischi cardiovascolari».

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