Roma: sabato la manifestazione del Partito democratico



ROMA – “La nostra sarà la piazza della democrazia”. Questo, in sistesi, il giudizio espresso da Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, che in un’intervista all’Unità ha anticipato i temi della manifestazione del suo partito sabato a Roma.
“Berlusconi nei momenti critici è più pericoloso – sottolinea il segretario. “Fasi come questa, quando c’è il tramonto ma ancora non si vede l’alba, sono fasi nelle quali la nostra democrazia può subire degli strappi. Berlusconi aveva una maggioranza mai vista, aveva tutto, e alla fine si è ribaltato da solo”.
La manifestazione dell’11, secondo Bersani, serve per dimostrare che c’è un partito saldamente democratico che va in piazza per dire “che noi abbiamo la Costituzione più bella del mondo e che va rispettata”. Con in più un messaggio “che deve arrivare ai nostri: due anni fa il centrodestra aveva tutto in mano e l’opposizione era in una condizione difficilissima, inedita, perdita di voce, rischio di diventare il luogo rabbioso di tutte le frustrazioni… Bene, noi in questi due anni difficili abbiamo visto la crisi per primi e abbiamo lavorato perché si comprendesse la distanza tra politiche del governo e situazione economica e sociale. Ci siamo inseriti intelligentemente dentro le contraddizioni che si aprivano nel centrodestra. E, infine, abbiamo condotto le cose in modo da realizzare al momento giusto un’operazione di chiarezza politica: la mozione di sfiducia. Ripeto: nel giorno giusto, e non tutti i giorni come voleva qualcuno. Questo l’abbiamo fatto noi e – tengo a dirlo – se non ci viene riconosciuto è perché, purtroppo, a volte non ce lo riconosciamo tra di noi”.
Riguardo al 14 dicembre, il segretario osserva che “dopo quel giorno combatteremo da una posizione più avanzata. È un punto molto importante da tener presente. Se pensassimo che basta un giorno, il voto di un giorno, per chiudere con Berlusconi e col berlusconismo, non avremmo capito nulla degli ultimi quindici anni. Abbiamo davanti un cammino e, dopo il 14, saremo comunque più avanti nella strada verso l’alternativa”.
Infine Bersani ribadisce: “Andare a votare sarebbe un disastro. Ma, se parliamo di politica, dico che ho in testa una fase che ci metta in condizioni di preparare l’alternativa. Noi abbiamo da rafforzare e ristrutturare il campo del centrosinistra, dargli unità, perché ora appare francamente dissociato, dargli un profilo di governo. Ed è questo il ruolo del Pd. Perché vorrei che fosse chiaro un punto: senza il Pd non si manda a casa Berlusconi, né si può fare un governo di transizione che sia un passo verso una strada nuova. Senza il Pd non si può fare l’alternativa. Cominciamo a convincercene noi e se ne convincano anche gli amici o i pseudoamici: il Pd è il perno di questa responsabilità. Ancora abbiamo cose da aggiustare, le aggiusteremo. Ma bisogna che sentiamo questa responsabilità…”.

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