AGNONE (ISERNIA) – ‘Ndocciata “sui generis” quella che ha avuto luogo ieri ad Agnone, nell’Alto Molise. Ad aprire una delle più suggestive manifestazioni del folklore molisano è stato un telo bianco lungo oltre 60 metri per dire no alla chiusura dell’unico ospedale dell’alto Molise. La chiusura del nosocomio rappresenterebbe un ulteriore mannaia su una zona già dissanguata dall’emigrazione (il paese, che oggi ha cinquemila residenti, in passato ha oltrepassato i 12mila abitanti).
La singolare iniziativa dello striscione bianco è stata organizzata dai comitati civici che si battono contro la chiusura del nosocomio della cittadina altomolisana.
Secondo stime attendibili, sarebbero state oltre diecimila le persone giunte nel centro dell’Appenino molisano per assistere alla tradizionale fiaccolata, il più grande rito del fuoco al mondo.
Mille portatori, vestiti con il tradizionale mantello di panno, hanno portato a spalla tremila “ndocce” (torce) costituite di listelli di legno.
La suggestiva fiaccolata ha origine quale rito del solstizio d’inverno e si lega alla tradizione contadina del luogo che, la sera della vigilia, salutava la nascita di Gesù Bambino portando i fuochi dalle contrade al paese.
Nel 1996 la ‘ndocciata’ di Agnone ha illuminato Via della Conciliazione a Roma, in onore di Giovanni Paolo II, con la presenza di tantissimi molisani. Da quell’anno la manifestazione, che ha luogo alla vigilia del 24 dicembre, viene riproposta a scadenza biennale anche il giorno dell’Immacolata.
<div class="