Giorgio Bocca da Fazio ricorda le prostitute di Isernia



ROMA – Giorgio Bocca, ospite alla trasmissione di Fazio “Che tempo che fa”, presentando il suo libro “Fratelli coltelli”, edito da Feltrinelli, ha citato un episodio significativo del dopoguerra nel Mezzogiorno, ricordando un visita ad una locanda di Isernia. Fabio Fazio ha letto direttamente alcune pagine del libro. Bocca ricorda la visita ad una locanda di Isernia, evidenziando la povertà generale e soprattutto la differenza tra due prostitute che lui definisce la donna gatta e la donna cagna, donne che si concedevano con naturalezza ai clienti.
Il novantenne giornalista e scrittore ha polemizzato sulla rivoluzione studentesca del Sessantotto, sottolineando che “c’era molta eccitazione…” ma “nessun programma” e ricordando, in contrapposizione, una “rivoluzione vera” come la lotta partigiana antifascista, con i suoi 20mila martiri. Per Bocca la critica agli antifascisti di non aver fatto la rivoluzione, trova risposta nella frase di Togliatti. In proposito, il giornalista ha ricordato un vecchio episodio divenuto quasi mitico, il battibecco tra l’allora giovane Adriano Sofri e Palmiro Togliatti, in visita alla Normale di Pisa. Sofri, che era in quegli anni un attivista della sinistra estrema, gli disse: “Ci voleva l’ingenuità di un generale americano per pensare che un partito comunista volesse il comunismo”, riferendosi all’affermazione dell’allora generale McFarlane. Lo stesso Togliatti lo cercò con lo sguardo per rispondergli:”Devi ancora crescere, provaci tu a fare la rivoluzione” ed il giovane Sofri rispose semplicemente: “Ci proverò, ci proverò”.
Bocca, riferendosi ancora al libro, ha parlato poi della sua giovinezza e dell’incontro con Gianni Agnelli.

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