Usa, scoperto virus  nei mangimi ogm



Usa, scoperto virus  nei mangimi ogm

ROMA – La scoperta di un nuovo virus alimenta le polemiche sull’uso degli ogm. E’ stato infatti identificato negli Stati Uniti un virus finora sconosciuto, probabilmente connesso all’uso dell’erbicida glifosato applicato sulle piante di soia e mais ogm. L’allarme è stato lanciato da Don Huber, esperto di patologia vegetale della Purdue University e coordinatore del Sistema nazionale per la cura delle patologie vegetali (NPDRS) presso il Dipartimento Usa per l’agricoltura (USDA).  Dai test di laboratorio sarebbe infatti emersa la presenza, in alte concentrazioni, di un organismo micro-fungale, dalla forma di un virus e capace di auto-replicarsi, nei mangimi a base di farina di soia e mais Roundup Ready, modificati geneticamente per la resistenza all’erbicida a base di glifosato.
L’agente patogeno si trovava anche nello stomaco e nelle placenta di maiali e bovini nutriti con tali mangimi, causando in alcuni casi infertilità (oltre il 20%) e aborti spontanei (oltre il 45%).
Don Huber ha sollecitato il Dipartimento all’agricoltura ad intervenire con la massima urgenza per evitare gli effetti negativi che il nuovo organismo potrebbe avere sia sulle piante che sulla salute degli animali e degli esseri umani, ma anche per scongiurare un collasso dell’agricoltura Usa e delle esportazioni di mais e soia.
Secondo l’esperto ci sarebbero prove evidenti che lo sviluppo dell’agente infettivo sia una conseguenza dell’abuso del glifosato sulle colture ogm, quali soia, mais, colza, cotone ed erba medica. La letteratura scientifica ha documentato, in tali piante, una riduzione della crescita e del vigore, un aumento della popolazione dei patogeni e della loro virulenza, la modifica della microflora del suolo con diminuzione della biodisponibilità dei nutrienti, con conseguenti effetti sulla dieta animale e umana.
In Italia la notizia è stata rilanciata dal Consiglio dei diritti genetici.

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