Taxi: Tar contro aumenti, non si placano polemiche



ROMA – Dopo che il Tar del Lazio, nei giorni scorsi, ha confermato la sospensione degli aumenti delle tariffe dei taxi nella Capitale, non si placano le polemiche tra tassisti, amministratori pubblici e consumatori.
La decisione di sospendere gli aumenti tariffari dei taxi è stata presa della II sezione, presieduta da Luigi Tosti, che ha confermato in composizione collegiale lo stop agli aumenti deciso il 3 febbraio scorso dal presidente della stessa sezione. Nel confermare la sospensione degli aumenti delle tariffe dei taxi nella capitale, il Tar ha rilevato che “allo stato degli atti ed all’esito di una valutazione sommaria della documentazione prodotta – si legge nell’ordinanza – emergono elementi utili al fine di formulare una prognosi favorevole alla parte ricorrente circa l’esito del giudizio”.
Inoltre per i giudici l’istruttoria che ha portato alla delibera sarebbe incompleta. La II sezione del tribunale evidenzia “le incompletezze istruttorie del procedimento svolto dall’Amministrazione che emergono dal contenuto della documentazione in atti”.
La decisione è stata presa in accoglimento delle richieste fatte da Codacons, Associazione di utenti dei servizi pubblici, Movimento difesa del cittadino e Unione nazionale consumatori. I giudici hanno fissato all’8 giugno l’udienza di discussione di merito.
Il Codacons ha impugnato la delibera comunale di adeguamento delle tariffe risalente al luglio scorso, il parere della Commissione di congruità e la circolare con la quale l’assessore comunale alla mobilità Aurigemma ha sollecitato le officine ad adeguare i tassametri. Per l’associazione, gli aumenti tariffari sono stati stabiliti in base a un “modello econometrico” di cui “non è dato conoscere – si legge nel ricorso – quali siano i parametri, i criteri adottati e le modifiche effettuate”. Secondo il Codacons, sarebbe bastato leggere “il numero dei chilometri percorsi a tassametro in un anno, il numero dei chilometri percorsi a vuoto in un anno e il numero delle corse effettuate” e aggiungere ”i dati della Banca d’Italia sui costi o i dati del settore trasporti dell’Istat” per stabilire ”se e di quanto le tariffe dovrebbero aumentare”.
Pronta la nota di Loreno Bittarelli, presidente di Uritaxi. “La sentenza del Tar non fa altro che confermare quanto noi abbiamo da sempre sostenuto, ossia che le nuove tariffe taxi erano state mal formulate e sarebbero state facilmente impugnabili da chiunque. Ora per colpa di ciò dovremo ricominciare tutto daccapo e nel frattempo la nostra categoria sta subendo, ingiustamente, un ritardo di circa due anni per l’adeguamento del tassametro. Forse sarebbe stato meglio che l’amministrazione comunale avesse ascoltato i nostri consigli, di condividere con tutti, consumatori compresi, una corretta formulazione della nuova tariffa facendo tutto il possibile per abbassare i costi di gestione del servizio”.
I tassisti sollecitano il nuovo assessore Antonello Aurigemma a continuare sulla strada di confronto già intrapresa ancor prima della decisione del Tar, per affrontare sin dal prossimo incontro, in programma per il prossimo 7 marzo, la riformulazione di un nuovo sistema tariffario che possa essere giusto e condiviso da tutti.
Sul tappeto anche altri nodi, come la lotta all’abusivismo, sgravi e incentivi, corsie preferenziali e miglioramento della viabilità per i mezzi pubblici, regolamentazione più incisiva dei noleggi con conducente che operano al di fuori delle normative vigenti, convenzioni con il comune per le agevolazioni alle fasce di utenza più deboli.

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