Il Molise ad una svolta sulla “vita indipendente”



Si tratta di una vera e propria “rivoluzione copernicana”, con l’offerta di servizi costruiti “dal basso”, invece che “dall’alto”, realizzando il doveroso legame tra disabilità, Istituzioni e diritti umani. Questa, secondo Domenico Costantino, presidente dell’Associazione MO.V.I. ONLUS (Movimento per la Vita Indipendente delle Persone con Disabilità) del Molise, è la nuova legge approvata dalla Regione Molise – che verrà presentata ufficialmente il 12 novembre a Termoli (Campobasso) – e che si basa essenzialmente su due princìpi fondamentali: la capacità di autodeterminazione delle persone con disabilità e la libertà.
“È con viva soddisfazione – scrive Domenico Costantino, presidente dell’Associazione MO.V.I. ONLUS (Movimento per la Vita Indipendente delle Persone con Disabilità) del Molise – che comunichiamo l’approvazione da parte del nostro Consiglio regionale della legge Interventi regionali per la vita indipendente”.
“Abbiamo iniziato a lavorare su una proposta di legge regionale (la n. 172 del 16 giugno 2009) che desse attuazione alla legge nazionale 328/00, nella realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali e quindi nell’attuazione di progetti individuali per l’assistenza autogestita, dando rilievo al fatto che l’assistente personale è lo “strumento” che consente alla persona con disabilità di rendersi indipendente e di rendere indipendenti le famiglie, andando incontro alle stesse possibilità di successo o di fallimento di qualunque altro Cittadino – spiega Costantino.
“Sicché, forti anche dell’approvazione della Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità – che conferma l’obiettivo di superare le lacune legislative che impediscono ai disabili di vedere riconosciuti a pieno i propri diritti di esseri umani – la Regione Molise ha ora sanato tale lacuna, disciplinando ai sensi dell’articolo 39, comma 2 della Legge 104/92 le modalità di realizzazione di programmi di aiuto alla persona, gestiti in forma indiretta, anche mediante piani personalizzati.La realizzazione di programmi di assistenza “gestiti in forma indiretta” rappresenta una modalità innovativa nel sistema dei servizi socio-assistenziali, assicurando alla persona con disabilità la possibilità di autodeterminare il livello di prestazioni assistenziali di cui necessita, i tempi, la scelta dell’assistente personale e la gestione del rapporto contrattuale.
Chiave di volta della nuova disciplina normativa è quella inerente al taglio esistenziale, approdando a prospettive che mettono in primo piano gli spazi della quotidianità, il sistema dei rapporti familiari, affettivi, sociali, di cultura, le relazioni di partecipazione sociale e di espressione in chiave di libertà.
Chi persegue l’indipendenza sa che attorno a ogni persona con disabilità che sia libera si aprono spazi di libertà per genitori, fratelli, figli, coniugi, compagni e amici. L’assistente personale è una presenza disponibile alle esigenze e comunque alle (cangianti) necessità della persona “assistita”.Si tratta di una vera e propria “rivoluzione copernicana” nell’offerta di risposte mobili di servizi costruiti “dal basso”, invece che “dall’alto”, realizzando il doveroso legame tra disabilità, Istituzioni e diritti umani. Questo è un testo che restituisce la libertà al disabile di decidere da chi, come e quando ricorrere all’aiuto dell’assistente personale, riportando nelle sue mani tali scelte.
Nel dare atto del lavoro svolto da tutto il Consiglio regionale, esprimiamo in particolare un sentito ringraziamento al consigliere Antonio Chieffo, portavoce in sede consiliare dell’iniziativa legislativa, sulla quale ha fatto convergere un unanime consenso. E un particolare apprezzamento va anche a Vincenzo Niro, relatore della nuova Legge, per l’impegno mantenuto nei fatti e per la disponibilità al confronto costruttivo sui contenuti del testo. E infine un ringraziamento all’avvocato Maria Cariello, per il supporto professionale di assoluto rilievo, nel tradurre in realtà normativa ciò che è stato a lungo solo nelle idee, in un cammino faticoso ma fecondo.Guardando poi ai contenuti del nuovo testo, li si può definire ottimi e basati essenzialmente su due princìpi: la capacità di autodeterminazione e la libertà. Entrando nel dettaglio, va detto che la domanda di un progetto di Vita Indipendente viene presentata all’Ente Gestore di competenza e deve contenere l’indicazione delle proprie condizioni psicofisiche e dei bisogni, degli obiettivi di indipendenza da realizzare, sulla base dei quali verrà quantificato il piano economico per condurre una vita possibile e sostenibile, da realizzare con il supporto di uno o più assistenti personali scelti dal richiedente. Questi ultimi verranno formati dall’utente, secondo le proprie e specifiche necessità.
“Vita Indipendente”, infatti, non significa che non abbiamo bisogno di nessuno, ma che vogliamo esercitare il medesimo controllo e fare le medesime scelte nella vita di tutti i giorni che i nostri fratelli e sorelle non disabili, vicini e amici, danno per scontati. Vogliamo crescere nelle nostre famiglie, andare nelle scuole della nostra zona, usare lo stesso bus, fare lavori che siano in linea con la nostra educazione e le nostre capacità.
E vincente è anche il fatto che non si parli più di “diritti a tempo determinato”, concessi (e mai garantiti) con interventi frammentari per un anno o forse due. Per questo vi è un ulteriore motivo di orgoglio: il Molise, infatti, è l’unica Regione che ha disciplinato i programmi di aiuto alla persona ai sensi dell’articolo 39 della Legge 104/92, avvalendosi cioè dello strumento legislativo, ciò che conferisce certezza una volta e per sempre a un ritrovato esercizio dei diritti soggettivi.
Domenico Costantino, presidente dell’Associazione MO.V.I. ONLUS (Movimento per la Vita Indipendente delle Persone con Disabilità) del Molise (tel. 0875 81792, [email protected]).

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