DIBATTITO / L’alto Molise si sta spegnendo



AGNONE (ISERNIA) – Dal primo novembre l’ospedale Caracciolo di Agnone non avrà più il punto nascite: per i nostri figli una sigla come A080 non avrà alcun significato e non esisterà più sui loro codici fiscali.
Al massimo, un domani potranno chiedersi cosa significa, sempre sul loro codice fiscale, una sigla tra E335 (Isernia), L113 (Termoli), B519 (Campobasso).
Tutti sappiamo qual è la situazione del Caracciolo e magari qualcuno arriverà anche a dire che, a causa della crisi demografica in cui versa l’Alto Molise, la chiusura di tutti i servizi è inevitabile.
Chi parla così, però, dimentica il passato di tutta questa area; dimentica tutte le occasioni che non sono state sfruttate; dimentica tutte le privazioni che ha vissuto la popolazione di questa zona; dimentica tutti i disagi del vivere in montagna; dimentica che non ci è mai stata data un’alternativa all’emigrazione; dimentica che i centri di potere ci hanno dimenticato già da troppi decenni.
Perchè, in una situazione catastrofica come quella che da troppo tempo sta vivendo l’Alto Molise, veniamo continuamente illusi da false promesse e, invece, non si sente mai una proposta concreta di sviluppo? Possibile che sentiamo, ormai senza speranza: “L’Ospedale si salverà” ma, poi, nessuno dei pezzi grossi prende in considerazione le proposte fatte dai piccoli e non parla mai di modelli di sviluppo, di fiscalità di vantaggio, di valorizzazione delle potenzialità, di incremento dei flussi turistici, di miglioramento della rete stradale e di tante altre cose che adesso mi sfuggono?
Eppure questo territorio è abitato da persone che non sono inferiori a nessuno.
Molti di coloro che leggeranno queste parole hanno sacrificato tutta la loro vita, in queste montagne. Hanno investito i loro risparmi, acceso mutui e versato sangue, sudore e lacrime.
Perchè dobbiamo assistere, impotenti, alla vanificazione dei nostri sforzi?
Siamo stanchi di sentire inutili proclami che hanno la pretesa di convincerci che tutto gira per il meglio mentre, in realtà, l’Alto Molise si sta lentamente spegnendo.

(Danilo Di Nucci – Agnone)

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