ROMA – Se per l’Istat gli stranieri residenti in Italia sono 4 milioni e 235mila residenti (dato inizio 2010), secondo la Caritas “includendo tutte le persone regolarmente soggiornanti seppure non ancora iscritte in anagrafe, si arriva a 4 milioni e 919mila”. Cioè un immigrato ogni 12 residenti.
E’ quanto si legge nel “XX Rapporto sull’immigrazione. Dossier statistico 2010” promosso da Caritas Migrantes e presentato oggi a Roma.
Secondo il rapporto, l’aumento dei residenti è stato di circa 3 milioni di unità nell’ultimo decennio (presenza straniera triplicata) e di quasi un milione nell’ultimo biennio.
Riguardo alla distribuzione geografica, la Lombardia accoglie un quinto dei residenti stranieri (982.225, 23,2%), seguita dal Lazio (497.940, 11,8%), dal Veneto (480.616, 11,3%) e dall’Emilia-Romagna (461.321, 10,9%), mentre il Piemonte e la Toscana stanno un po’ al di sotto (rispettivamente 377.241, 8,9% e 338.746, 8,0%).
Roma, che è stata a lungo la provincia con il maggior numero di immigrati, perde il primato rispetto a Milano (405.657 rispetto a 407.191).
L’incidenza media sulla popolazione residente è del 7%, ma in Emilia Romagna, Lombardia e Umbria si va oltre il 10% e in alcune province anche oltre il 12% (Brescia, Mantova, Piacenza, Reggio Emilia).
Le donne incidono mediamente per il 51,3%, con la punta massima del 58,3% in Campania e del 63,5% a Oristano, e quella più bassa in Lombardia (48,7%) e a Ragusa (41,5%).
I nuovi nati da entrambi i genitori stranieri nel 2009 sono stati 77.148 (21mila in Lombardia, 10mila nel Veneto e in Emilia-Romagna, 7mila in Piemonte e nel Lazio, 6mila in Toscana, almeno mille in tutte le altre regioni italiane, fatta eccezione per il Molise, la Basilicata, la Calabria e la Sardegna).
Se si aggiungono altri 17mila nati da madre straniera e padre italiano, l’incidenza sul totale dei nati in Italia arriva al 16,5%.
Ormai oltre un ottavo dei residenti stranieri (572.720, 13%) è di seconda generazione, per lo più bambini e ragazzi nati in Italia.
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