Interrogazione parlamentare sull’eolico selvaggio in Molise



ROMA – L’impegno delle comunità molisane all’estero, che si stanno adoperando in difesa dell’area archeologica di Saepinum-Altilia e degli altri siti culturali più significativi del Molise, contro la proliferazione selvaggia e indiscriminata di torri eoliche, sta producendo frutti concreti.
Al Senato, grazie alla loro mobilitazione, è stata presentata un’interrogazione a firma dei Senatori Mirella Giai e Giampiero D’Alia dell’Udc, Adriana Poli Bortone del Movimento “Io Sud” e Claudio Gustavino.
La sensibilità dei molisani di Roma ha portato nei giorni scorsi all’adozione di un ordine del giorno unanime del Consiglio Comunale di Roma, gli appelli e le iniziative dei molisani residenti a New York, Buenos Aires, Londra e altre città del mondo, ci incoraggia a proseguire nell’azione di difesa della nostra identità storica, dei nostri beni paesaggistici e delle aree archeologiche più significative dell’Antico Sannio. In Molise un comitato con oltre una settantina di associazioni e l’impegno del consigliere Petraroia è strenue.
Ecco il testo dell’interrogazione parlamentare
(4-03893)
GIAI, D’ALIA, POLI BORTONE, GUSTAVINO – Ai Ministri per i beni e le attività culturali e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare – Premesso che:
il patrimonio storico e culturale di un Paese identifica la sua civiltà e la sua cultura nazionale;
lo Stato italiano ha il dovere di conservarlo e valorizzarlo a vantaggio di tutti gli abitanti;
il comma secondo dell’articolo 9 della Costituzione “Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”;
il Molise rientra tra quelle Regioni di grande interesse dal punto di vista ambientale, storico e culturale;
il territorio molisano fu popolato sin dall’epoca paleolitica per poi espandersi in quella neolitica, lasciando importanti testimonianze di quelle età;
la Regione Molise ha in progetto l’insediamento di 5.000 torri eoliche in un territorio che misura 4.000 chilometri quadrati, vale a dire 1,3 torri per chilometro quadrato. Ciò comporterebbe un inevitabile stato di degrado dei siti archeologici come, ad esempio, quello dell’antica città romana di Saepinum-Altilia, risalente al I secolo a.C., e quello del sito Sannitico di Pietrabbondante, risalente al V secolo a.C. che rappresenta con la fortezza ed il teatro Italico la migliore testimonianza monumentale dell’Antico Sannio;
sulla base degli accordi sottoscritti dai Paesi aderenti al protocollo di Kyoto sul cambiamento climatico, la Regione Molise si è già adeguata al protocollo installando 420 torri eoliche che ad oggi producono il 72 per cento del fabbisogno regionale. Inoltre sommando eolico, idroelettrico e termoelettrico, il Molise attualmente produce il 110 per cento del fabbisogno energetico da fonti rinnovabili;
un dato prima riconosciuto nell’art. 3, comma 1, della legge regionale n. 22 del 2009, e poi dichiarato incostituzionale dalla sentenza n. 194 del 2010 della Corte costituzionale, disciplinava il rilascio di autorizzazioni per l’installazione di impianti nel settore eolico e delle fonti rinnovabili,
si chiede di conoscere quali iniziative i Ministri in indirizzo intendano adottare per salvaguardare la storia millenaria dell’antica Roma, dei popoli italici e del Sannio e difendere il territorio molisano da un evitabile sopruso.

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