APPELLO CONTRO L’EOLICO SELVAGGIO E INDUSTRIALE IN MOLISE
Una rete di comitati e di associazioni denunciano da tempo gli impatti sul paesaggio molisano arrecati da installazioni selvagge e industriali di impianti eolici, ponendo l’attenzione sui rilevanti effetti negativi che tale fenomeno produce sulla qualità della vita e sulle possibilità di sviluppo turistico della regione.
Il Molise è una tra le più piccole e più economicamente depresse regioni italiane, ma ricca di tradizioni e di culture millenarie, di testimonianze archeologiche risalenti ad epoca sannita, preromana e, soprattutto di paesaggi, di boschi, di monti e di siti di notevole pregio storico, artistico e naturalistico.
Ciononostante, nonostante l’enorme sua bellezza naturale, l’intera area regionale è fatta oggetto della realizzazione di campi eolici – attualmente si contano oltre cinquecento torri, destinate, a completamento dei progetti, a divenire circa 5.000 – che deturpano irrimediabilmente i punti tra i più suggestivi del Molise ed i suoi luoghi emblematici quali Altilia – Saepinum, Pietrabbondante, Santa Maria della Strada ed altri ancora.
Contro la dequalificazione del nostro territorio e della sua identità storica-archeologica, culturale, i sottoscritti, tra i quali molti esponenti dell’arte e della cultura molisana, pur non contrari allo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile – purché concepito in forme non invasive e disordinate e rispettoso dell’ambiente -, condividono le ragioni dell’opposizione all’incremento dell’eolico selvaggio e industriale nella sua attuale gestione, denunciando l’aggressione in atto, i gravi pregiudizi ambientali ed economici, in parte già evidenti, nonché i pericoli connessi alla possibile infiltrazione della criminalità organizzata nella spirale speculativa innescata sulla base del regime fortemente agevolativo (elevati incentivi previsti da impegni comunitari) legato alla installazione di impianti eolici.
Gli aspetti negativi connessi alla loro realizzazione sono numerosi: essi si traducono direttamente e indirettamente, comunque negativamente, sulla comunità, in danno ai valori paesaggistici, ambientali, faunistici, storico-culturali, patrimoniali, ed incidono anche sulla qualità della vita e sulla salute della collettività (recenti ed autorevoli studi rilevano la pericolosità degli ultrasuoni emessi dai pali eolici). Danni, spesso irrimediabili; tali da compromettere definitivamente valori turistici, agro-turistici, erariali, idrogeologici e immobiliari enormemente superiori, attesa la vocazione prettamente rurale del territorio molisano, specie quello interno, caratterizzato da estese zone agricole, da insediamenti boschivi, colturali o zootecnici attivi.
Di fronte a tanto incontrollato proliferare di torri eoliche, invasivo soprattutto dei crinali dei nostri monti – le cosiddette «aree di ricarica», di produzione dell’aria e dell’acqua pulite e di conservazione della biodiversità, fondamentali allo sviluppo e di sicuro valore produttivo di beni e servizi essenziali -, si appalesano, urgenti ed indifferibili, gli interventi legislativi atti alla sospensione, in attesa della riformulazione, prevista dal D.M. 10 settembre 2010, delle Linee Guida regionali – di ogni procedura ed di ogni autorizzazione per la realizzazione degli impianti eolici nel Molise, Regione che ha già notevolmente contribuito, per suo conto, alla produzione di energia da fonti rinnovabili.
Con l’auspicio, anche, che le emanande Linee Guida regionali si attengano al principio di cui al dettato della Costituzione Italiana (Art. 9: La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione) e della Convenzione Europea del Paesaggio, entrambe espressamente richiamate dalle Linee Guida nazionali, di recente pubblicazione.
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