Lazio, via libera al piano-casa: ecco tutte le “opportunità”



Lazio, via libera al piano-casa: ecco tutte le “opportunità”

ROMA – Il nuovo Piano casa è stato approvato in giunta e illustrato durante il convegno “Lavoro e territorio” all’Auditorium della Conciliazione, a Roma.
Secondo le nuove norme, per interventi fino a 500 metri quadri basterà la Dia (Dichiarazione di inizio attività). Oltre i 500 metri quadri, per ottenere il permesso di costruire, si dovrà attendere il responso della Conferenza di servizi. Negli edifici in zona agricola sarà possibile l’ampliamento fino a 62 metri quadri per evitare l’abbandono degli immobili. Sono escluse opere di ampliamento negli edifici in zone vincolate, a condizione però che vi sia coerenza con gli strumenti di tutela e con il nulla osta dell’ente preposto alla tutela.
A differenza del piano precedente, gli ampliamenti saranno possibili anche nelle zone riconosciute come centro storico dal Piano territoriale paesistico regionale. Si potranno demolire e ricostruire anche gli immobili non residenziali, variando la destinazione d’uso verso il residenziale (il 30% andrà all’edilizia agevolata). L’ampliamento del 20% sarà possibile in edifici di dimensioni maggiori di mille metri cubi (entro un massimo di 200 metri cubi). Per favorire l’adeguamento sismico degli edifici esistenti la nuova legge prevede un incentivo fino al 35% della volumetria esistente.
“Questo piano ha quelle risposte che il precedente non è riuscito a dare e in più mira a riqualificare le coste della nostra regione, non solo quelle marittime ma anche di laghi e fiumi – spiega la Polverini. “Riusciremo a dare risposte alle esigenze abitative ma rimetteremo in moto anche un settore importante come l’edilizia e di conseguenza l’occupazione”.
“Con questo piano – spiega Ciocchetti – torniamo a fare una pianificazione urbanistica. Dal 1995 al 2010 la Regione Lazio ha sottoscritto 702 accordi di programma che hanno devastato il territorio, andare in variante è diventato il modo di pianificare. Il nostro lavoro sul piano casa è tutta un’altra cosa. Il nostro è un sistema certo di incentivi. Nel vecchio piano casa il 30 per cento di incentivi non è stato sufficiente. Noi non abbiamo scritto il vangelo e per questo abbiamo bisogno di confrontarci. Sentendo i sindaci e le categorie interessati sono convinto che sia possibile fare la migliore legge”.
Il sindaco Alemanno non accetta le critiche di chi sostiene che il nuovo piano porterà una nuova colata di cemento su tutta la regione. “È la solita tiritera che si ripete ogni volta che si fa un ragionamento chiaro e serio sull’urbanistica – ribatte. “C’è un vero salto di livello. Prima c’era semplicemente la velleità e l’astrattezza che ha provocato quello che vediamo: cioè che negli ultimi 10 anni non si è costruita quasi nessuna casa popolare o di housing sociale”.
Critico il centrosinistra. “È il piano casa peggiore d’Italia – sottolinea il senatore del Partito democratico Roberto Della Seta, capogruppo in commissione Ambiente. “Istituzionalizza il ‘fai da te’ edilizio e urbanistico, senza collegare i premi di cubatura all’obbligo del miglioramento energetico del patrimonio abitativo, che è una delle principali urgenze italiane”. E il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, aggiunge: “Questa giunta in nome di uno sviluppo distorto e senza regole vuole consegnare Roma e il Lazio alla lobby dei costruttori, trasformando il territorio della nostra regione in vero e proprio far west, in spregio alle leggi urbanistiche”.

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