Cartiere di Guarcino (Frosinone): s’innova con l’energia a biomasse



GUARCINO (FROSINONE) – Un impianto innovativo di cogenerazione aiuterà le Cartiere di Guarcino, in provincia di Frosinone, a superare la crisi. Realizzato in partnership da Ceg (Calore Energia Gas), Cartiere di Guarcino e Finanziaria Valentini, si inaugura il 10 luglio in provincia di Frosinone. Alimentato a olio vegetale, ha una potenza di 20,5 MWe e consentirà alla storica azienda locale un risparmio di due milioni di euro l’anno, con il recupero della competitività internazionale e il conseguente rilancio occupazionale, a beneficio dell’economia del territorio e dell’ambiente.
Lo stabilimento fino ad oggi si è approvvigionato annualmente per circa 20 milioni di KWh dalla rete elettrica, quindi da fonti fossili, e inoltre utilizzava circa 6 milioni di metri cubi di gas metano. Ora funzionerà a olio di palma, risparmiando così, appunto, circa due milioni di euro l’anno.
La fabbrica, attiva da ben 50 anni e dal 1990 focalizzata sulla produzione di carta decorativa per mobili, alla fine degli anni Novanta ha attraversato una profonda crisi, che nel 2001 ha portato a una procedura di amministrazione straordinaria, conclusasi con la cessione del complesso industriale al Gruppo Valentini, attraverso la controllata Cartiere di Guarcino.
Si è resa necessaria all’inizio una forte politica di ristrutturazione dei costi, che, tra l’altro, ha interessato anche una riduzione dell’organico, passato da oltre 200 a 120 dipendenti .
Nel piano di ristrutturazione messo in atto, tra gli altri investimenti effettuati, la razionalizzazione del costo energetico è stata considerata strategica, con l’avvio appunto del progetto di alimentazione energetica attraverso una centrale a oli vegetali, grazie al quale le Cartiere di Guarcino sono pronte ora a sostenere la sfida ai competitor stranieri e al rilancio occupazionale.
Dal punto di vista ambientale, grazie all’energia prodotta con le fonti rinnovabili di ultima generazione, lo stabilimento rispetterà la cosiddetta ‘CO2 neutrality’ che prevede per gli impianti di questo tipo, il rilascio di tanta CO2 quanto è stata quella catturata dalle piante durante il processo di fotosintesi, pressoché nel medesimo tempo, a differenza dei prodotti petroliferi che liberano in atmosfera in brevissimo tempo l’anidride carbonica che ha impiegato milioni di anni a formarsi e rendersi disponibile per gli utilizzi dell’uomo. C’è poi da considerare che tutto il vapore generato con il nuovo progetto verrà integralmente assorbito dalla cartiera la cui attività industriale è a ciclo continuo (24/24 per 330 giorni l’anno) e la gestione della centrale sarà praticamente in parallelo con la gestione della cartiera stessa.
Il progetto è frutto della partnership di Ceg (50%), Cartiere di Guarcino (20%) e Finanziaria Valentini (30%), attraverso Beg – Bio Energia Guarcino, guidata dall’amministratore delegato Massimo Giorgilli, che spiega: “Questa nuova centrale, frutto di un investimento di circa 20 milioni di euro, permetterà di dare nuove opportunità occupazionali grazie al rilancio della cartiera ottenuto dal risparmio sulla bolletta. L’azienda ha già avviato una politica di stabilizzazione dell’organico ed a breve potremo riattivare una linea di produzione rimasta ferma per diversi anni e procedere quindi a nuove assunzioni. Beg è stata riconosciuta dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas come soggetto esercente una rete interna, alla tensione di 20 KW, condivisa con la cartiera; l’energia elettrica eccedente sarà ceduta, tramite la rete di alta tensione a 150 KW, a società operanti nel mercato all’ingrosso dell’energia elettrica.
L’energia elettrica sarà utilizzata dallo stabilimento inizialmente per un quinto circa e quando l’impianto sarà a regime, entro il 2010, per due quinti. L’energia termica (vapore) prodotta dalla centrale ad olio sarà invece integralmente assorbita dalla cartiera. Siamo fieri quindi di aver dotato la nostra società di una centrale che risponde all’orientamento della Comunità Europea e del piano energetico della Regione Lazio, che incoraggiano alla transizione verso fonti di energia rinnovabili. Nella realizzazione dell’impianto, si è posta attenzione anche all’immagine dell’area inserendo la costruzione nel sito industriale e rispettando lo skyline degli altri edifici secondo le direttive della Sovrintendenza dei beni culturali ed ambientali. Le emissioni di NOx sono ben al di sotto dei limiti di legge e delle prescrizioni emesse dall’organo autorizzante (la Provincia di Frosinone – settore ambiente, con delega della Regione Lazio). La centrale è stata sottoposta a Screening prima ed a Via (valutazione di impatto ambientale) successivamente; ha inoltre effettuato un monitoraggio ante-operam di 6 mesi per verificare la qualità dell’aria prima della messa in esercizio dell’impianto per poi eseguire il monitoraggio dopo l’inizio delle attività a partire dal 9 luglio. Per evitare ogni forma di inquinamento, il traffico dei mezzi di trasporto per l’approvvigionamento di olio di palma è stato limitato a 5 autobotti al giorno in 16 ore, una ogni 3 ore. Infine la centrale sarà gestita secondo i più avanzati criteri di gestione ambientale e sarà dotata di un servizio di manutenzione garantito e messo a disposizione dallo stesso fornitore dei motori, la Wartsila.
La centrale vedrà impegnato al suo interno personale esperto di supervisione, inviato direttamente dalla sopradetta casa costruttrice dei motori, che opererà in affiancamento del personale presente nel sito, assicurando le migliori garanzie di continuità e affidabilità. Il rapporto con l’amministrazione comunale che ha assunto toni di accesa dialettica e a tratti di contrapposizione, in realtà si è rivelato utile per adottare i migliori accorgimenti a tutela della salute dei cittadini e dell’elevata qualità ambientale del territorio circostante alla centrale.Dichiara Michelangelo Marinelli, presidente Ceg (50% Laborex e 50% Aet, azienda elettrica ticinese), che ha al suo attivo anche la centrale a olio di palma di Occimiano:”Impianti come quello di Guarcino permettono di coniugare tre obiettivi molto importanti: il sostegno alla competitività del Paese, il rilancio di settori industriali in crisi e il rispetto ambientale attraverso la riconversione tecnologica. In particolare, nei momenti di recessione, i sussidi tariffari a supporto delle politiche ambientali possono garantire l’occupazione”.
Per quanto riguarda l’impiego di oli edibili nel mercato energetico, Marinelli spiega che “l’impianto di Guarcino può funzionare con ogni tipo di olio vegetale. Si possono e si devono quindi trovare alternative alle sostanze alimentari. Noi tra l’altro auspichiamo una riconversione agro energetica del nostro Paese, dove l’agricoltura è sempre più in difficoltà, con l’impiego di nuove colture dedicate all’uso energetico”.
Conclude Giorgilli: ” Il settore manifatturiero della carta ha consumi energetici elevati e l’attuale costo medio dell’energia in Italia, superiore a quello degli altri Paesi, determina una scarsa competitività per le aziende del settore. La centrale di cogenerazione BEG costituisce un progetto sicuramente innovativo, assai complesso, frutto di una visione nella quale si immaginava non solo di abbattere decisamente il costo di approvvigionamento energetico della cartiera, ma anche di riuscirci mediante un uso significativo di risorse rinnovabili: ora che la visione è diventata realtà, essa può e deve costituire per chi ha promosso l’iniziativa, per il territorio che la ospita e per chi vi lavora motivo di orgoglio e di eccellenza, nella quale si sposano l’efficienza energetica e l’ottimizzazione del costo produttivo aziendale”.
CENTRALE DI GUARCINO: DATI TECNICI
La centrale è divisa in 3 sezioni indipendenti, ciascuna composta da un motore di derivazione navale (Wartsila 16V32) adattato per l’utilizzo statico in centrale e da un alternatore in grado di sviluppare una potenza unitaria di 6.800 kW. I fumi caldi sono sottoposti a un trattamento per l’abbattimento degli inquinanti e da essi si ottengono 3,9 ton/h di vapore alla pressione di 5,5 bar, pari a 11,7 tonnellate di vapore all’ora. In ogni camino è presente un sistema automatizzato che analizza costantemente la quantità di CO, NOx, polveri, O2 e NH3 presente nelle emissioni, e segnala in tempo reale qualsiasi scostamento dai valori standard ancora prima che si superino i limiti soglia previsti in autorizzazione. Gli oli vegetali sono stoccati in due grandi serbatoi da circa 1.750 metri cubi ciascuno, dai quali l’olio viene estratto per essere trattato mediante un processo di filtrazione centrifuga, fino agli stoccaggi per uso giornaliero che, avendo una capienza di circa 30 metri cubi ciascuno, consentono di alimentare la centrale anche durante un temporaneo arresto dei sistemi di filtrazione.

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