ROMA – Il caso del contratto di Michele Santoro, con stipendio da 700mila euro lordi l’anno e conseguente liquidazione milionaria, ha acceso nuovamente i riflettori sulle buste paga di mamma Rai. Giovanni Floris, attaccato in diretta durante Ballarò da Giulio Tremonti proprio sulla materia, s’è difeso un po’ imbarazzato dicendo di prendere 450mila euro l’anno, ma che la sua trasmissione porta soldi con la pubblicità. Argomento caro anche a Santoro. Tuttavia qualcosa non torna: la pubblicità entra a prescindere dai programmi. E gli stipendi non sono collegati alla quantità di pubblicità. Non costituiscono, insomma, delle royalties.
A buttare benzina sul fuoco c’ha pensato anche il ministro Roberto Calderoli, che da tempo pretende che gli stipendi d’oro di viale Mazzini siano sforbiciati. Renato Brunetta, da parte sua, vorrebbe che i compensi di giornalisti e conduttori venissero inseriti nei titoli di testa e di coda dei programmi. Certo, a viale Mazzini, da sempre, di soldi ne circolano parecchi. Ecco qualche esempio.
Il presidente Paolo Garimberti e il direttore generale Mauro Masi hanno dichiarato di guadagnare, rispettivamente, 448 mila e 715 mila euro l’anno. Fabrizio Del Noce è a quota 400 mila euro l’anno. Antonio Marano ne intasca 350 mila. Mauro Mazza è a 300 mila. Monica Setta a 200 mila. Marco Simeon, neo capo delle relazioni istituzionali, tocca i 190 mila euro lordi. I sette consiglieri del consiglio di amministrazione ne prendono 98 mila a testa. Giovanni Minoli, ex direttore di RaiEducational e oggi capo della struttura che si occuperà della programmazione in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia, ha uno stipendio che arriva, tra fisso e indennità, a 550 mila euro. Gianni Riotta nel 2007 prendeva un fisso da 560 mila euro, con bonus che potevano far lievitare la busta paga fino a 610 mila.
Tra i vicedirettori quello che prende di più è Giancarlo Leone, che guadagna circa 470 mila euro l’anno, mentre l’astro nascente Lorenza Lei tocca 350 mila euro. Gianfranco Comanducci, amico storico di Cesare Previti e vicino al Pdl, prende circa 440 mila euro. Se si pensa che nel 2002 la sua retribuzione era di “soli” 235 mila euro, ciò fa capire come gli stipendi – nonostante le polemiche e un tasso d’inflazione ai minimi storici – continuino a salire vertiginosamente. Le cifre si evincono da un articolo pubblicato dal settimanale “L’Espresso”.
Il giornale rivela anche un paradosso: Claudio Cappon, ex direttore generale voluto da Romano Prodi, continua a percepire circa 600 mila euro senza avere – in pratica – alcun incarico di peso. “Io ho un contratto a tempo indeterminato. La Rai avrebbe due possibilità – spiega Cappon al giornale, “potrebbe liquidarmi dandomi i soldi che mi spettano o assegnarmi la direzione di una controllata. Per ora non ha fatto nulla, e il rischio di un contenzioso E’ alto”.
Passando ai personaggi dell’intrattenimento, Emanuele Filiberto viene pagato ad apparizione: 20 mila euro a botta. Lamberto Sposini come conduttore di “La vita in diretta” ha un contratto da circa 250 mila euro l’anno.
Stupisce – ma fino ad un certo punto – che Milena Gabanelli, nonostante con il suo “Report” abbia ascolti rilevanti, sia la giornalista meno pagata della lista del settimanale “L’Espresso”.
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