DOPPIETTE/ Con la nuova legge calendari venatori più “flessibili”



DOPPIETTE/ Con la nuova legge calendari venatori più “flessibili”

ROMA – Proteste da parte delle associazioni ambientaliste (e da parte di tanti comuni cittadini) dopo l’approvazione del Senato della nuova legge che regola l’attività venatoria. Secondo quanto votato in aula, sarà possibile cacciare tutto l’anno, ma soltanto per quanto riguarda gli uccelli. Le Regioni, per poter decidere il calendario venatorio, dovranno obbligatoriamente acquisire il parere dell’Ispra, l’Istituto superiore protezione e ricerca ambientale. Rimane invariato, invece, per Regioni e Province l’obbligo di rispettare il termine di cinque mesi nella durata della stagione venatoria per le specie di mammiferi di cui è consentita la caccia, pur con la possibilità di modificare i calendari che devono essere comunque contenuti tra il primo settembre e il 31 gennaio dell`anno. Invariate le norme riguardanti gli ungulati, come cinghiali e daini. In sostanza, le norme approvate offrono la possibilità alle Regioni di decidere una caccia no limit. Fatto certamente grave.
Secondo la Lipu, ad esempio, sarebbero ben trentaquattro le specie di uccelli già a rischio che entrano di nuovo nel mirino dei fucili. Tra queste ben diciotto si trovano in un cattivo stato di conservazione, uccelli come la beccaccia, l’allodola, la canapiglia e il codone, due specie di anatre già cacciate in periodo di migrazione prenuziale.
Secondo la Lega italiana per la protezione degli uccelli, rispetto al provvedimento approvato dal Senato occorrerebbe, invece, varare regole più protettive per gli animali, per garantire innanzitutto la loro tutela: una migliore conservazione degli ambienti naturali, il divieto assoluto di caccia durante le fasi della riproduzione e migrazione e una lotta più severa al bracconaggio.
“E’ gravissimo – spiega Claudio Celada, direttore del settore Conservazione Natura dell’associazione – che nell’anno internazionale della biodiversità il primo provvedimento assunto dall’Italia rischi di essere la libera deroga dei calendari venatori. Ciò in un Paese dalla posizione geografica di grande importanza per le popolazioni di uccelli in tutta Europa, e al contempo estremamente vulnerabile da un punto di vista ambientale”.
Ora, per mitigare il provvedimento sostenuto soprattutto dalle forti lobbies dei cacciatori, si spera nel passaggio alla Camera e soprattutto nell’intervento del ministro Prestigiacomo, che ha già espresso critiche al provvedimento, sostenendo che “il testo in aula al Senato era diverso da quello concordato con il governo”.
Il Wwf ricorda i risultati di un sondaggio secondo il quale il 69% degli interpellati è “fortemente contrario” alla caccia, solo il 10% “favorevole” e “neutrale” il 21%.

(Pierino Vago – gennaio 2010)

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