MUSEI/ Interessanti risultati di un’indagine di Civita



ROMA – L’identikit del pubblico dei musei archeologici italiani? Composto soprattutto da donne, naturalmente colte, mature e, da non sottovalutare, fedeli. E’ la sintesi che emerge dalla doppia indagine (una quantitativa e osservante) “L’archeologia e il suo pubblico” condotta dal Centro studi “Gianfranco Imperatori” dell’associazione Civita grazie al contributo di Boeing Italia, presentata nel corso del convegno nella Sala Pietro da Cortona dei Musei Capitolini in Roma.
Si parla di musei e siti archeologici nazionali, e, più nel dettaglio, di sette tra le realtà nazionali più significative: i Musei Capitolini, il Museo dei Fori Imperiali nei mercati di Traiano, i Musei Nazionali Etruschi di Villa Giulia e di Cerveteri, l’area archeologica di Paestum, i Musei Archeologici Nazionali di Napoli e di Firenze.
Da una parte, quindi, l’indagine quantitativa, condotta attraverso un questionario su 1.500 visitatori, rileva che: il pubblico dell’archeologia è in prevalenza costituito da donne (56,4%), di età tra 25 e 44 anni, con buon livello di istruzione (il 37,1% è diplomato, più del 46% laureato) e di passione per la cultura, per lo più impiegati (25,2%), liberi professionisti (14,4%) e studenti (17,7%) oltre che disoccupati (10%) e operai (8,5%).
Nonostante il fatto che più della metà del campione (il 50,9%) dichiari di svolgere tali visite prevalentemente in città diverse dalla propria, sono molti coloro che replicano la loro visita: per il 40,1% del pubblico intervistato si tratta, infatti, della seconda o terza visita, e il 14,7% si è recato in quello stesso musei più di tre volte. L’80% degli intervistati ha dichiarato di voler tornare nei musei appena visitati.
Malgrado la differenza di dimensioni e tipologie dei casi considerati, dall’indagine risulta che una visita dura in media tra 1 e 2 ore (solo nel 22,4% dei casi si protrae oltre le due ore).
Più della metà degli intervistati (circa il 60%) visita il museo liberamente, preparando la propria visita su guide cartacee (il 39,1%), mentre il 20,7% ha usato le informazioni fornite dal web, dato che conferma l’importante rapporto che si sta creando tra web e musei.
La più grande soddisfazione viene percepita nei confronti delle opere e degli allestimenti (il 44,7% si dichiara “soddisfattissimo”, il 33,2% “molto soddisfatto”).
Dati meno positivi provengono dai giudizi relativi alle modalità con cui i musei si comunicano. In genere, essi appaiono dispersivi, sovraffollati di oggetti, complessi. Giudizio piuttosto negativo è espresso nei confronti di pannelli informativi, guide e audio guide: quelli che si dichiarano poco o per nulla soddisfatti di questi servizi sono in media il 14%. L’altro nodo rimane la quantità di opere esposte, la loro disposizione e la segnaletica a volte insufficiente e poco chiara per indicare il percorso museale.
Qualche curiosità: la maggioranza dei visitatori dei Musei Capitolini è in coppia, e ha prevalentemente un’età media tra i 18 e i 45 anni; al Museo Etrusco di Villa Giulia, il campione è prevalentemente femminile, e di età compresa tra i 25 e i 65 anni. Le opere più attraenti degli spazi indagati ai Capitolini (Lapidarium, Tabularium, cortile e primo piano di Palazzo Nuovo): Resti del Tempio di Veiove (tempo di visita: 32 secondi), Venere Capitolina (tempo di visita: 29 secondi), il Galata morente (tempo di visita: 27 secondi), Fontana di Morforio (22 secondi).

(Antonella Cifelli – gennaio 2010)

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