EMERGENZE/ Aumentano coloro che chiedono aiuto alla Caritas



ROMA – Sono aumentate del 20% in un anno le persone che hanno chiesto aiuto ai Centri di ascolto della Caritas. Oltre agli stranieri, è cresciuta del 10% l’incidenza degli italiani, soprattutto al Sud. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto sulla povertà ed esclusione sociale in Italia presentato a Roma e realizzato dalla Caritas Italiana e dalla Fondazione Zancan.
L’indagine si basa sui dati raccolti da 372 Centri di ascolto (Cda), sui 6 mila attivi, appartenenti a 137 diocesi (su 220).
Nel 2007, si sono rivolte alla Caritas 80.041 persone, di cui il 70,3% stranieri.
Gli aumenti più sensibili al Sud. Gli italiani che si sono rivolti alla Caritas nella diocesi di Termoli-Larino (Molise), in soli tre mesi (novembre 2008-gennaio 2009) sono passati dal 42% al 59%. Se alla fine del 2007 la Caritas diocesana di Potenza sosteneva 836 famiglie, nel 2008 sono diventate 1.020 (+22%).
Situazioni analoghe in Sicilia, Basilicata e Sardegna.
Se nel Sud l’incidenza degli aumenti viaggia intorno al 18% (rispetto al 2,9% del Nord), nel Settentrione non mancano dati emblematici. A Como sono stati erogati 26 mila pasti, il 17% in più rispetto all’anno precedente e a Treviso gli italiani che si sono rivolti alla Caritas sono aumentati del 22%.
Al Centro la situazione è articolata: si va dal 17,5% nel Lazio al 2,4% nelle Marche).
Secondo Caritas e Fondazione Zancan per far fronte alla povertà bisognerebbe “trasformare gli attuali trasferimenti monetari in servizi da erogare alle famiglie a basso reddito, a titolo gratuito o con una significativa riduzione del costo di fruizione e bonificare e semplificare i percorsi delle erogazioni monetarie”, ponendo anche fine “all’anomalia tutta italiana” in base alla quale, per far fronte alla povertà, spendono di più le Regioni in cui si contano un minor numero di persone indigenti.

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