Insonnia: colpisce 12 milioni di italiani



ROMA – Il 20 marzo è la Giornata nazionale del “dormiresano”, evento promosso dall’Aims, Associazione italiana medicina del sonno, con il supporto dell’azienda farmaceutica Sanofi-Aventis. Un giorno simbolico per parlare di insonnia, piaga che, benché sottovalutata, colpirebbe ben 12 milioni di italiani, secondo i dati diffusi dai promotori dell’iniziativa.
Non a caso lo slogan dell’edizione 2009 della Giornata nazionale del “domiresano” è “Se non chiudi occhio la notte, li chiudi di giorno”. Perché, secondo i dati del Progetto Morfeo 2, raccolti su 11 mila adulti reclutati dai medici di famiglia con il coordinamento di 16 centri di medicina del sonno, il 56% degli insonni non si cura; quattro persone su dieci rifiutano le terapie e il 7,3% sceglie la via dell’automedicazione, con esiti il più delle volte deludenti.
Eppure l’insonnia altera la velocità di reazione, l’attenzione, la concentrazione sul lavoro e la memoria. Numerosi studi clinici dimostrano che essa non consente ai neuroni di ricaricarsi, condiziona i rapporti umani e sociali, e favorisce la comparsa di patologie concomitanti. Dormire poco o male incide pesantemente sulla salute dell’apparato cardiovascolare, aumentando il rischio di infarti e ictus. La carenza di sonno altera poi il sistema immunitario esponendo al pericolo di infezioni, e modifica l’ottimale funzionamento del metabolismo, favorendo l’insorgenza di obesità e diabete. Infine, la privazione di sonno viene oggi riconosciuta come uno degli elementi fondamentali all’origine di incidenti stradali e sul lavoro.
L’insonnia può anche condizionare l’evolversi di patologie psichiatriche. Il 37 % degli psichiatri italiani riporta come sintomo somatico della depressione proprio l’insonnia, e per l’88% degli esperti il controllo di questo problema può influire favorevolmente sul decorso di un episodio maniacale.
Inoltre otto insonni su dieci presentano fastidi anche di giorno e il 46% ha difficoltà di memoria e concentrazione nella giornata successiva alla nottata “in bianco”.
Altro aspetto del problema è la sua sottovalutazione. Talvolta è considerata un fenomeno “normale” o un fastidio contingente, specie perché non se ne collega la portata a malattie collaterali. Il più delle volte chi ne soffre pensa di poterla arginare con i soliti metodi: una camomilla o una tisana la sera, qualche tazzina di caffè in più il giorno dopo, senza sapere che in questo modo si può accumulare un debito di sonno invalidante ed aggravare il rischio di una cronicizzazione del disturbo.
Dormire bene di notte è dunque la miglior garanzia di una giornata attiva e produttiva, vissuta in salute e sicurezza. Non solo: gli studi sulla sicurezza sul lavoro e sulla strada dimostrano come la sonnolenza legata a una cattiva quantità o qualità del riposo sia legata a un rischio più elevato di incidenti stradali e professionali.
La diagnosi precoce e il trattamento tempestivo dell’insonnia, invece, prevengono l’aggravamento del disturbo
In genere la terapia farmacologica prevede la somministrazione al paziente di farmaci “ipnotici”, in grado di indurre o mantenere il sonno. La terapia non farmacologica ha invece come scopo la normalizzazione e la regolazione delle abitudini errate dei pazienti insonni. La corretta igiene del sonno viene ripristinata attraverso sedute di cronoterapia e/o fototerapia (esposizioni ripetute ad intense fonti luminose) per regolare di nuovo l’orologio biologico. Talvolta, il disturbo del sonno viene analizzato tramite la psicoterapia ed il controllo degli stimoli legati al sonno: queste rilevazioni in alcuni casi possono segnalare le cause non immediatamente evidenti dell’insonnia.
In alcuni casi si può adottare una terapia farmacologica “intermittente”, che prescrive la somministrazione del farmaco solo in alcuni giorni della settimana prestabiliti o “al bisogno”, quando il paziente lo ritiene strettamente necessario.
L’iniziativa del 20 marzo, che si inserisce nel progetto “Morfeodormiresano” (www.morfeodormiresano.it), sostenuto da nove anni da Sanofi-Aventis, offre pertanto agli italiani l’occasione per conoscere meglio la propria insonnia. Durante la giornata, presso i centri di medicina del sonno dell’Aims in Italia, è possibile effettuare un consulto gratuito. Per chi non avrà la possibilità di recarsi presso le strutture cliniche, sarà possibile collegarsi e consultare gli esperti online, dalle 9 alle 18, disponibili a rispondere a domande e fornire consigli e informazioni.
“Quest’anno, per la prima volta, l’iniziativa non è limitata a un solo giorno ma prosegue per tutto il 2009 – spiega Mario Giovanni Terzano, coordinatore del Progetto Morfeo e ordinario di neurologia all’Università di Parma. “Da aprile a novembre, ogni ultimo venerdì del mese, gli esperti del sonno saranno ancora a disposizione dei cittadini e i centri Aims, a rotazione, saranno aperti al pubblico”.
Per tutte le informazioni consultare il sito www.morfeodormiresano.it, che offre anche dieci consigli generici per affrontare il problema. Ad esempio
1. Andare a dormire ogni sera e alzarsi ogni mattina alla stessa ora, anche durante il fine settimana e indipendentemente da quanto si è dormito la notte
2. Se ci si sveglia prima che suoni la sveglia, alzarsi dal letto e iniziare la propria giornata
3. Andare a letto solo quando si è assonnati
4. Se non si riesce a dormire, è preferibile non rimanere a letto, ma alzarsi, uscire dalla camera da letto e dedicarsi ad attività rilassanti, come la lettura di un libro, guardare la televisione o fare un bagno caldo
5. Utilizzare il letto solo per dormire
6. Cercare di rilassarsi il più possibile prima di andare a letto, per esempio facendo un bagno caldo (ma non la doccia, che ha un effetto stimolante), oppure assumere bevande ad effetto rilassante, come latte caldo o tisane o infusi a base di erbe (sempre valida la vecchia camomilla)
7. Se si ha fame all’ora di andare a dormire, mangiare qualcosa di leggero per non avere poi problemi di digestione
8. Dormire in un letto comodo, in una camera da letto protetta quanto più possibile dai rumori, ad una temperatura ambiente né troppo fredda né troppo calda
9. Mangiare ad orari regolari, evitando pasti abbondanti in prossimità del sonno, dando la preferenza ai cibi ricchi di carboidrati
10. Svolgere con regolarità un’attività fisica durante il giorno, soprattutto di pomeriggio.
(Alessandro Neumann)

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