Unesco: a rischio lingue e dialetti



ROMA – Più di un terzo delle lingue parlate nel mondo sarebbe a rischio estinzione. E’ l’allarme lanciato dall’Unesco, l’organizzazione fondata nel 1945 dalle Nazioni unite per l’educazione, la scienza e la cultura, che ha diffuso l’ultima versione dell’Atlante delle lingue.
Dal testo risulta che 2.500 delle 6.900 lingue parlate nel mondo sarebbero in pericolo d’estinzione. In totale sono 538 quelle gravemente in pericolo, 502 quelle seriamente, 632 quelle sicuramente in pericolo e 607 quelle a rischio. Le più a rischio si parlano in India (ne sono state classificate 196), negli Stati uniti (192) e in Indonesia (147). In Papua Nuova Guinea, dove si parlano 800 lingue, ne sono a rischio 88. Ben 199 sono parlate da meno di una decina di persone, tra cui il Karaim, noto ad appena sei persone in Ucraina, e il Wichita, usato da una decina di persone nell’Oklahoma.
Insomma, è una vera e propria emergenza che interessa il nostro patrimonio linguistico. Dal 2000 si celebra ogni 21 febbraio la "Giornata internazionale della lingua madre". Il 2008 era stato proclamato dall’Onu "Anno internazionale delle lingue" proprio per evidenziare il problema, affidando all’Unesco l’organizzazione e la promozione di iniziative di sensibilizzazione con lo slogan "Le lingue contano". Non mancano inoltre strumenti internazionali e legali di tutela come la "Carta europea delle lingue regionali e delle minoranze linguistiche" o la "Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale" del 2003.
L’invito dell’Unesco ai governi e alle istituzioni interessate, così come a ogni cittadino del mondo, è quello di promuovere attività volte a incrementare e proteggere tutte le lingue, soprattutto quelle minoritarie e in pericolo. Ciò, tuttavia, senza trascurare la necessità dell’acquisizione di almeno un’altra lingua internazionale. Ma è noto che quando una lingua muore, scompare un mondo di tradizioni, ricordi, espressioni e pensieri. Preservare tale ricchezza è essenziale per salvaguardare cultura ed eredità storica di ogni società.
Il problema è che ogni due settimane scompare un’idioma e si prevede che entro questo secolo la metà dei circa settemila idiomi parlati nel mondo potrebbe svanire. Sono dati preoccupanti riportati anche in uno studio del "Living tongues institute for endangered languages" e della "National geographic society". Del resto circa il 96% di tutte le lingue oggi è parlato solo dal 4% della popolazione. Un fenomeno che non risparmia l’Italia, terra dai mille dialetti, molti in grave pericolo di sopravvivenza.

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