Rapporto Eurispes: film già visto



Rapporto Eurispes: film già visto

ROMA – Cosa chiedono gli italiani? Maggiore sicurezza e condanne più dure per i criminali e non solo (ritengono opportuno un inasprimento delle pene soprattutto per i reati di violenza sessuale, di guida in stato di ebbrezza e per quelli di natura finanziaria/economica). Ma anche processi meno lunghi, maggiori reti infrastrutturali (soprattutto al Sud) e vorrebbero guadagnare di più. La precarietà assilla i giovani. Le lavoratrici guadagnano per lo stesso impiego circa quattromila euro in meno rispetto ai colleghi uomini. Tre persone su dieci utilizzano Facebook. E’ quanto ci offre la fotografia della società italiana scattata dal “Rapporto Italia 2009” dell’Eurispes. Insomma, a onor del vero tante “ovvietà”. Più originale la posizione sul panorama economico generale: Eurispes, in controtendenza rispetto ad altri analisti, ritiene ci siano le premesse per un 2009 in ripresa. Ed è certa che gli italiani siano più fiduciosi nei riguardi delle istituzioni rispetto agli scorsi anni. Lente d’ingrandimento sulle riforme governative. Il cosiddetto “Lodo Alfano”, secondo l’Eurispes, non sarebbe gradito alla maggioranza degli italiani soprattutto perché garantisce l’immunità alle alte cariche dello Stato. Andrebbe meglio alla riforma Gelmini, soprattutto per quanto riguarda la reintroduzione del voto in condotta (sarebbe approvata dal 62,5% degli italiani), mentre incontrerebbe meno favori il ritorno del “maestro unico” e lo stop al tempo prolungato nella scuola primaria. Anche qui tutto facilmente prevedibile. Focus anche sul tema dell’omosessualità. Secondo l’istituto, la maggioranza degli italiani (52,5%) considererebbe l’omosessualità una forma di amore come l’eterosessualità; un terzo (33,3%) dichiara invece di poterla tollerare solo se non ostentata, mentre quasi un italiano su dieci (9,3%) la definisce immorale. Infine, quasi la metà degli italiani a bocciare l’uso dell’energia nucleare. Una curiosità, in tempo di crisi: la spesa per il mantenimento degli animali è cresciuta del 30% tra il 2001 e il 2007.

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