La capitale sta cambiando molto, il settore dell’edilizia è in fermento, grandi opere sono state realizzate e altre sono in cantiere e in progettazione. “Da qualche anno siamo tornati a costruire ai ritmi degli anni Sessanta”, così commenta Paolo Berdini, docente di urbanistica presso l’Università di Roma Tor Vergata e autore del libro “La città in vendita”, riferendosi alle ricerche economiche del Cresme. I cantieri sorgono con ritmi costruttivi da Italia del dopoguerra ma, sottolinea il professore in una intervista al quotidiano Liberazione pubblicata il 19 luglio, la differenza rispetto al passato è che le opere adesso si progettano in grande. Proprio sul boom dell’edilizia a Roma la trasmissione “Report” ha dedicato una puntata lo scorso maggio e l’inchiesta rivela che nei prossimi dieci anni si prevede di costruire 70 milioni di metri cubi, ben 1700 nuovi palazzi di 8 piani, su un territorio di 15 mila ettari. Per le grandi imprese di costruzioni sono tempi d’oro. La gran parte dei vasti progetti sono infatti condotti dalle ditte famose nell’edilizia romana come i Caltagirone, Parnasi, Toti, Scarpellini, Bonifaci e Pirelli Re. Lo scorso luglio nel quartiere Eur è stato inaugurato l’enorme centro commerciale Euroma 2, opera che è stata preceduta negli ultimi anni da altri giganteschi centri commerciali sorti anch’essi nelle periferie della città. Nel novembre 2005 ha aperto le porte Parco Leonardo, sorto tra la via consolare Portuense e l’autostrada Roma Fiumicino. Dopo poco più di un anno nel febbraio 2007 è stato inaugurato il secondo grande centro commerciale, Roma Est, in periferia a Ponte di Nona. Di seguito nel mese di Luglio, a nord della capitale in zona Bufalotta ne viene aperto un altro, Porta di Roma. Le aree circostanti ai centri commerciali nel frattempo subiscono profondi mutamenti in quanto vengono condotti ingenti investimenti edilizi e di continuo sorgono palazzi, appartamenti, uffici. Nuovi quartieri così prendono forma nelle periferie romane. Nel 1936 fu progettata la costruzione del quartiere Eur, nel quale edifici come Palazzo degli Uffici, Palazzo dei Congressi, Palazzo della Civiltà Italiana dovevano rinnovare Roma ed esaltare il fascismo. A distanza di settanta anni, adesso è la società edile Parsitalia, condotta dalla famiglia Parnasi, a portare avanti la costruzione di un Eur 2, un nuovo quartiere a ridosso del primo Eur precisamente nell’area di Castellaccio. Accanto all’imponente centro commerciare Euroma 2, 800 mila metri cubi di cemento, sorgerà infatti un centro direzionale progettato sul modello del distretto parigino de La Dèfense. Si chiamerà Europarco e dai costruttori viene definito come “il primo business Park di Roma”, cioè un area destinata ad uffici privati e pubblici con spazi commerciali e residenziali. Qui saranno eretti i primi due grattacieli di Roma, i cosiddetti Eurosky alti 120 metri con 30 piani. Una torre bianca progettata dall’architetto Purini sarà destinata ad appartamenti e un secondo edificio disegnato da Ascarelli ospiterà uffici. Nell’area sottostante ai grattacieli si estenderà poi una piazza enorme di 32 mila metri quadrati, più ampia di piazza Navona. Circonderanno lo spazio uffici, come il nuovo ministero della Sanità, il centro commerciale, parcheggi, alberghi, cinema multisala, ristoranti, bar e negozi. Questo quartiere monumentale, vasto ben 63 ettari, avrà sicuramente un forte impatto sull’intera città, non solo sugli abitanti della zona che vedranno affluire un ingente traffico d’auto. La realizzazione di tale impresa è condotta dai costruttori Parnasi, così come la nuova area residenziale da 70 mila metri cubi che sta sorgendo verso Spinaceto, non lontano quartiere. Il quartiere Eur vedrà inoltre altri imponenti cambiamenti come la costruzione di un centro congressi, la famosa nuvola di Fuksas, appalto affidato a Condotte, società del gruppo finanziario Ferfina. Il mese scorso poi è stato demolito l’ex velodromo per poter realizzare “la città dell’acqua, del benessere e del fitness”, progetto al quale partecipa la stessa Condotte, oltre a Eur spa. Inoltre un grande edificio con le facciate di vetro disegnato da Piano prenderà il posto delle torri dell’ex ministero delle Finanze e ospiterà uffici, negozi e 400 appartamenti di lusso, un’opera che sarà condotta dai costruttori Toti, Ligresti e Marchini. Come i Parnasi anche la potente Lamaro Appalti, società dei fratelli Pierluigi e Claudio Toti, sta portando avanti ingenti investimenti edilizi a Roma. La società ha già realizzato grandi imprese, negli anni ’80 la costruzione del centro commerciale Cinecittà Due e, negli ultimi tempi, la Nuova Fiera di Roma estesa su 300 ettari e l’enorme centro commerciale Porta di Roma nel quartiere periferico della Bufalotta. Quest’ultima opera non è solo il frutto di investimenti dei Toti, ma vi è anche la partecipazione dei Caltagirone e Parnansi. Anche tali società sono fortemente interessate ad edificare a Bufalotta, un’area considerata ormai come un vasto territorio da cementificare. Vicino al raccordo anulare e proprio a ridosso del centro commerciale ecco che sta sorgendo un intero quartiere, un progetto che prevede ben circa 5000 nuovi appartamenti. In tutte le aree circostanti ai grossi centri commerciali sono infatti in fermento gli investimenti edilizi. Anche nella zona Ponte di Nona, in vicinanza al centro Roma Est, cantieri e edifici sorgono così numerosi da aver già formato un nuovo vasto quartiere. I piani prevedono ben 12 mila appartamenti su 167 ettari da strappare all’agro romano per far posto a 40 mila nuovi abitanti. Sono cifre enormi e la realizzazione dei palazzi in questa zona è in gran parte iniziativa dei costruttori Caltagirone e Bonifaci. Costruire nuovi quartieri in mezzo al nulla costa molto in termini di servizi e trasporti e in più rischiano di diventare dei dormitori, eppure l’edilizia romana procede verso tale direzione, proprio come dimostrano le mosse dei Caltagirone. Verso la metà degli anni ’90 sorge lungo la valle di Malafede, tra Roma e Ostia, il cosiddetto “villaggio Caltagirone”, 800 mila metri cubi per 8 mila abitanti. Poi attorno al centro commerciale Parco Leonardo, situato tra Roma e Fiumicino, gli stessi costruttori Caltagirone hanno ancora pianificato in grande. Non si è tenuto conto solo dello shopping, ma è stata progettata un’intera cittadina. Sono presenti nella zona residenziale strade, parcheggi, isole pedonali, piazze, ristoranti, negozi, piste da bowling e il cinema multisala più grande d’Italia, tutto a pochi passi dal centro commerciale, il luogo simbolo. Il cemento conquista terreni a Roma, nuovi quartieri e grandi opere sono in programma, tutti progetti condotti dai soliti re del mattone della città. L’edilizia avanza in ogni direzione estendendo l’hinterland. Pirelli Re costruisce verso il mare ad Acilia Madonnetta, i Caltagirone investono anche a Paglian Casale e a Tor Pagnotta, Bonifici ottengono aree presso via Flaminia e, nei quartieri presso gli studios di Cinecittà, leader dell’area è invece Sergio Scalpellini. Di fronte a tale gestione del territorio il professore Paolo Bardini avverte però sui pericoli in agguato in quanto la mancanza di una pianificazione pubblica e i troppi privilegi concessi alle aziende edili comportano gravi conseguenze. Sostiene che la situazione è fuori controllo poiché, essendo rotte le regole urbanistiche, è il privato che decide come e quanto costruire in base alle sue esigenze di ritorno economico e in cambio concede un piccolo tornaconto al Comune: una strada, un giardinetto, un asilo. Infatti è proprio la mancanza di infrastrutture e servizi pubblici e l’assenza di adeguati collegamenti e trasporti che preoccupano gli abitanti, oltre all’aumento del traffico automobilistico che si prospetta lungo le arterie cittadine.
(www.perilmioquartiere.splinder.com/)
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