Tar: ok a Giunta di soli uomini



ISERNIA – La Giunta provinciale di Isernia va bene così com’è. Il presidente Luigi Mazzuto (Pdl) può stare tranquillo: i suoi assessori, nonostante siano tutti maschi, possono rimanere al proprio posto. Lo ha deciso il Tar del Molise, respingendo il ricorso presentato da due consiglieri di minoranza, Antonio Sorbo e Marcello Cuzzone. I due, ispirandosi ad un caso analogo esploso nella Provincia di Taranto, avevano presentato un documento alla magistratura per far rispettare quanto previsto dallo statuto dell’Istituzione, che all’articolo 26, comma 5, recita: “Per la composizione della Giunta il Presidente assicura la pari opportunità uomo-donna”. I giudici, però, hanno bocciato il ricorso.
“Non appare assistito – si legge nell’ordinanza – da sufficienti profili di fondatezza, in quanto i consiglieri provinciali di sesso maschile che hanno proposto il gravame non appaiono legittimati a dolersi della violazione delle norme previste a tutela della rappresentanza femminile in seno agli organi collegiali della Provincia di Isernia”.
In sostanza i due consiglieri del centro-sinistra non sono ritenuti parte lesa dall’assenza di donne nell’organo esecutivo. Inoltre, fanno notare i giudici di Campobasso, i consiglieri, “in qualità di cittadini elettori”, non possono fare ricorsi perché “in subiecta materia” non è prevista “un’azione popolare”.
Altro motivo richiamato dai giudici riguarda la “non sussistenza” dell’interesse “all’impugnativa atteso che in ipotesi di accoglimento del gravame i ricorrenti, consiglieri ed elettori di sesso maschile, non potrebbero trarne alcuna concreta utilità giuridica essendo loro preclusa la possibilità di aspirare a nomine riservate a soggetti di sesso femminile”. 
Il presidente Mazzuto commenta: “Nello Statuto c’è un indirizzo politico sul rispetto delle pari opportunità, non è mica un obbligo”.
Alle elezioni del 2007, nella lista dell’allora Forza Italia, in lizza, tra i 40 aspiranti al consiglio di Palazzo San Francesco (sede della Provincia), vi erano oltre 10 donne. Ma – ha aggiunto Mazzuto – è evidente che limitarsi a candidare il gentil sesso non è sufficiente: bisogna prendere atto che le donne non vengono votate neppure dalle stesse elettrici”.
Il Consiglio provinciale, 24 membri, è composto tutto da uomini.

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