La regione dei “ventilatori”



Lettera per il Presidente della Giunta regionale del Molise, On. Michele Iorio.

Egregio Signor Presidente, desidero pubblicamente ringraziare Lei e la Sua maggioranza per la storica svolta imposta il 28 luglio u.s. al nostro Molise.Con l’approvazione, infatti, della proposta di legge Berardo sull’annullamento delle precedenti linee guida in materia di energie rinnovabili, la Regione ha finalmente posto fine all’annosa questione sullo sviluppo del Molise, da tempo immaginato e studiato per ciò che il territorio era in grado di offrire.Finalmente il capitolo è chiuso !
Basta con i tratturi, con le bellezze paesaggistiche, naturalistiche, archeologiche, con i nostri prodotti tipici, con il tartufo, mozzarelle, soppressate e caciocavalli vari.
Basta con questi stantii e nostalgici riferimenti al Sannio e ai Sanniti, ai verdi pascoli e al paesaggio tanto simile all’Irlanda.
Basta con le montagne e con i loro boschi, con “l’aria buona”, con il carattere bucolico delle nostre zone interne.
Basta! Era ora. Non se ne poteva più.
Grazie, Sig. Presidente, e grazie anche ai Signori consiglieri della maggioranza (in particolar modo ai consiglieri Berardo, Gentile, Molinaro, Pallante, convinti fautori del piano eolico) !
Ci siamo tolti di dosso un grosso peso, risolvendo nel giro di una mezza giornata tutti i problemi e le angosce che ci creava quella maledetta ossessione per come attuare politiche di sviluppo rurale, causa, oltretutto, di dispendiosi progetti e di sperpero di denaro pubblico (quanti pacchi di materiale pubblicitario giacciono nei depositi dei vari assessorati in attesa che qualche turista di passaggio ne faccia richiesta).
Ora, grazie a Dio – ma soprattutto grazie a Lei ed alla Sua maggioranza – archiviato quest’incubo, potremo pensare al futuro, allargando i nostri orizzonti (sembra un paradosso, ma è così).
I parchi eolici risolveranno di colpo ogni problema: il Molise si porrà all’attenzione nazionale con il suo ristrettissimo territorio destinato a divenire un laboratorio per lo studio e la produzione di energia (non importa, poi, se le nostre bollette saranno sempre eguali al passato, o di maggior importo; ciò che conta è che saremo al servizio di una giusta causa, contribuendo alla riduzione mondiale del CO2).
Si avvereranno, inoltre, le condizioni per le quali potremo ancor più accogliere le proposte progettuali per la realizzazione di parchi eolici provenienti da ditte di altre regioni (in particolare della Sicilia, Campania, Calabria), affidando loro anche il compito di individuare (se ciò dovesse ancora servire) le aree destinate agli impianti. Con grande soddisfazione per tanti amministratori locali che con gli indennizzi previsti (sì. indennizzi, a fronte di ciò che qualcuno, senza cognizione di causa, ama definire scempio del territorio) potranno più tranquillamente finanziare le sagre locali di porchette al forno, polenta e “baccalà e peparuol”.
In fondo i soldi servono anche a questo.
Con particolare soddisfazione ho appreso, in occasione delle ultime consultazioni europee che anche l’On. Antonio Di Pietro, precedentemente contrario all’eolico, si sia ora ricreduto (peccato che lo abbia fatto solo dopo che si è deciso di non realizzare il parco offshore sul tratto di mare innanzi al suo paese, Montenero).Così come, oggi, si è pentito chi Le scrive, il quale, sino al 28 luglio scorso, ha definito scherzosamente l’IDV come ITALIA DEI VENTILATORI, in disaccordo con il pensiero “dipietrista” circa la capacità di risolvere con il vento i nostri problemi energetici.
Cosa possiamo fare noi, ex oppositori dell’eolico selvaggio e industriale, anche a nome dei nostri figli e nipoti, per manifestare a Lei ed alla Sua maggioranza tutta la nostra gratitudine ?
Innanzitutto facendo opera di persuasione tra i simpatizzanti (ora non più tanto tali) della Sua maggioranza circa la bontà della scelta epocale assunta il 28 luglio dal Consiglio Regionale e al fatto che sarebbe stato perfettamente inutile costituirsi nel giudizio pendente innanzi alla Corte Costituzionale per difendere le linee guida del 2005 ed il nostro territorio con tutto il suo bagaglio di pseudo-bellezze naturali, storiche, culturali (e basta, suvvia !); e che, ancora, non avrebbe avuto, comunque, alcun senso attendere l’esito del giudizio stesso (hai visto mai che l’impugnativa del Governo avverso quelle linee guida, ritenute troppo restrittive, venisse rigettata ?). E lo faremo con un tam-tam a tappeto (anzi, con un tam-tam-tam, 3 tam: è più incisivo), ponendo in bella evidenza la sensibilità e l’amore dimostrato da Lei e dalla Sua maggioranza nei confronti del Molise e dei molisani.
Grazie, Sig. Presidente!
Gianluigi Ciamarra

P.S.Leggo con piacere che anche il Senatore Di Giacomo ha accolto con favore l’abrogazione delle vecchie linee guida : “Una grande opportunità per il Molise”, è il suo commento.Dovremo proporre al presidente Berlusconi un Dicastero per l’On. Ulisse Di Giacomo. Quello delle “Pale opportunità”.

<div class="

Articoli correlati