Anci: allarme piccoli Comuni



ROMA – La gravità della crisi internazionale espone anche il nostro Paese ad una prospettiva particolarmente difficile dal punto di vista economico e sociale.
‘’I piccoli Comuni, in particolare – dichiara Mauro Guerra, sindaco di Tremezzo e presidente della Consulta nazionale Anci Piccoli Comuni – percepiscono in tempo reale le difficoltà economiche e sociali che colpiscono i cittadini e le richieste di aiuto e di intervento si moltiplicano in modo allarmante. Di questo allarme, l’Anci ed i Comuni si fanno interpreti richiedendo, da tempo, politiche adeguate da parte del governo e del Parlamento”.
‘’Sono indispensabili correttivi e diverse misure in materia di finanza locale a garanzia delle risorse comunali – aggiunge Guerra – così come è necessario procedere sulla via delle riforme di sistema, anche con l’approvazione di un ordinamento differenziato che sostenga e semplifichi il modo di amministrare dei piccoli Comuni, promuova con forza le Unioni di Comuni, e metta cosi’ anche i piccoli Comuni nelle condizioni di operare e di offrire ai propri cittadini ed al Paese il maggior contributo possibile, anche nel contrastare la crisi economica”.
In questo contesto, la Consulta nazionale Anci Piccoli Comuni, nell’unirsi convintamente alla mobilitazione ed alle richieste poste da Anci rispetto alla grave situazione determinata sul versante della finanza locale (patto di stabilita’, investimenti, Ici prima casa, tagli di fondi quali quello sociale, ecc.) chiede anche chiarezza, condivisione e maggiore coraggio sui testi dei disegni di legge proposti dal Ministero dell’Interno e sul Federalismo fiscale, il cui percorso non può essere disgiunto dal chiarimento generale richiesto dall’Anci al governo”.
‘’Lealtà e serietà nei rapporti istituzionali – evidenzia – richiedono anche una urgente risposta nel merito della questione del superamento del limite del doppio mandato, almeno per i Comuni con meno di 5000 abitanti. A tale proposito, le dichiarazioni espresse nei mesi scorsi ed in più occasioni dal ministro dell’Interno hanno generato legittime aspettative in vista delle elezioni del giugno prossimo, rendendo necessaria una risposta chiara, ufficiale e definitiva, ormai a solo due mesi dal termine per la presentazione delle candidature”.
Nel merito della questione si sottolinea come ormai si sia in presenza: 1) di ripetute dichiarazioni del ministro Maroni e del sottosegretario Davico; 2) di un ddl già approdato al Consiglio dei ministri e che contiene la possibilità di un terzo mandato per i Comuni fino a 5000 abitanti; 3) di analoghi emendamenti presentati, ma sinora non ammessi al voto, anche da forze della maggioranza in ddl di prossima approvazione in Parlamento; 3) di una ampia convergenza di decine di parlamentari di tutte le forze politiche, nella presentazione di una proposta di legge a favore dei piccoli Comuni (AC n.54) firmata da circa 100 rappresentanti di maggioranza e opposizione e contenente, tra l’altro, uno specifica deroga ai limiti di mandato per i Comuni fino a 5000 abitanti, che ha iniziato ieri il proprio iter parlamentare; 4) del fatto che i Consigli regionali della Lombardia e del Piemonte (non a caso le Regioni con la più elevata presenza nazionale di piccoli Comuni), con votazioni unanimi e politicamente trasversali hanno approvato ordini del giorno e mozioni di appello al governo ed al Parlamento affinché non sia applicabile il limite di mandato in questi Enti; 5) della realtà per cui in alcune Regioni a Statuto speciale esiste già da tempo una normativa che consente una terza candidatura per i Comuni fino a 5000 abitanti.
‘’Per tutto questo, appare francamente surreale – rileva Guerra – che non vi sia la volontà politica, di governo e Parlamento, di dare, in tempo utile per il 6 e 7 giugno, quantomeno una risposta definitiva, affermativa o negativa, sulla questione, ancheconsiderato che andranno al voto quasi 5 mila Comuni e che, se di fronte ad un consenso vero, il Parlamento potrebbe ben trovare il percorso adatto per approvare la norma in tempi utili alla presentazione delle candidature, adottando una decisione e chiudendo un dibattito che si trascina da anni e su cui l’Anci ed i Comuni sono da tempo schierati. L’Anci e la Consulta nazionale Piccoli Comuni, unici e determinati a portare avanti fino in fondo questa battaglia di democrazia e di principio, con coerenza nei confronti di ogni governo ed ogni legislatura, chiedono, come stanno facendo e faranno migliaia di amministratori, di corrispondere almeno ad un elementare dovere di chiarezza istituzionale.
‘’In mancanza di risposte nei prossimi giorni – conclude Guerra – per responsabilità verso le nostre comunità, non resterà che prendere atto che, al di la’ delle dichiarazioni e delle stesse proposte normative, vi è una volontà politica contraria a questa misura e che si è scritta, anche al di là del merito della questione, un’altra triste pagina, come già in passato su questa vicenda, nella nostra Repubblica per quanto riguarda la serietà e lealtà dei rapporti istituzionali”.

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