Benessere: Campobasso boom



ROMA – Sono Lodi e Campobasso, grazie soprattutto alla rilevante spinta del comparto agricolo, le province che hanno fatto registrare i migliori tassi di crescita dal 2001 al 2006. Il capoluogo molisano, secondo il Rapporto Istat sull’occupazione e valore aggiunto nelle province italiane, ha fatto registrare i migliori risultati per occupazione, produttività e valore aggiunto, conquistando un +6% (16,742 euro), secondo solo al 6,1% di Lodi. Il dato del capoluogo spinge il Molise in testa alla classifica tra le regioni (+5,3%) nonostante il dato negativo della piccola provincia di Isernia (-0,3%).

In termini generali è però il Nordest a registrare la crescita più sostenuta (+3,1%), il centro è a quota 3%, il Mezzogiorno ha totalizzato il 2,8%, chiude il Nordovest con il 2,5%,

Meno eterogenei i risultati delle singole province. Tassi di crescita rilevanti, dopo appunto Lodi e Campobasso, a Grosseto (+5,9%), Carbonia-Iglesias (+5,4%), Medio-Campidano e Siracusa (entrambe +5,3%),Agrigento (+5,2%), Terni (+5,0%), Bolzano (+5,0%), Vercelli (+4,9%, grazie al boom dell’agricoltura), Imperia (+4,8%, merito soprattutto di industria e terziario), Ancona, Sassari e Varese (+4,7%), Modena, Arezzo e Macerata (+4,6%), Udine (+4,3%), Pesaro e Urbino (+4,5%), Rieti (+4,4%), Firenze (+4,0%, bene l’agricoltura) e Roma (+3,3%, bene l’industria).

Sul fronte della negatività spicca La Spezia (-0,3% causa l’agricoltura).

Per quanto riguarda i settori, il comparto dei servizi fornisce un contributo importante per la crescita economica di tutte le aree geografiche, con risultati sopra la media nazionale (+3,0%) nel Mezzogiorno (+3,3%), nel Nordest e nel Nordovest (+3,1% in entrambe le ripartizioni); unica eccezione il Centro che registra una crescita del 2,6%. L’industria evidenzia una crescita più sostenuta rispetto alla media (+2,5%) nel Nordest (+3,4%) e nel Centro (+4,6%), quasi in linea nel Mezzogiorno (+2,3%), più debole nel Nordovest (+1,0%). L’agricoltura segna una dinamica negativa a livello nazionale (-1,2%), da attribuire alle performance negative del Nordest (-2,2%) e del Mezzogiorno (-4,7%), mentre risulta in crescita nel Nordovest (+4,9%) e nel Centro (+2,1%).

Nell’occupazione, il Lazio mostra un andamento eterogeneo; di segno positivo a Rieti (+2,8%) e Roma (+2,0%), negativo a Viterbo (-3,0%), Latina (-1,5%) e Frosinone (-1,8%).

Al di là degli andamenti, il valore aggiunto in rapporto alla popolazione premia tutto il Centronord, penalizzando il Sud. Tra le città primeggia Milano con 34.088 euro a persona (la media nazionale per il 2006 è stata di 22.386 euro, con un +2,2% rispetto all’anno precedente). Seguono Bologna con 30.586, Roma con 29.413 e Bolzano con 29.275. Sul fronte opposto ultima la sarda Medio-Campidano con 11.668 euro, seguita da Agrigento con 12.120, Enna con 12.640 e Foggia con 12.941. Isernia con 16.821 e Campobasso con 16.742, pur al di sotto della media nazionale, conducono la classifica del Mezzogiorno.

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