Pecore e tratturi: il Molise li snobba, il nord Europa li adora



di Stefano Di Leonardo

 

(da Primonumero.it)


Vallate e borghi, case arroccate sui monti e prati verdi. Luoghi dove la civiltà industriale non è riuscita a vincere la battaglia con il mondo rurale. E poi greggi di pecore, di capre e di vacche coi loro pastori e produttori di formaggio che tutti i giorni lavorano a contatto con gli animali nelle stalle. Gente semplice, alla mano, ancora non contagiata dai modi e dagli usi frenetici dell’era moderna. E’ questo il Molise che spesso, forse troppo, viene deriso, snobbato, dimenticato. Dagli italiani, e ancor più dai molisani stessi. Paradossalmente è proprio questo il Molise di cui si sono innamorate centinaia di persone che vivono a migliaia di chilometri di distanza, lontani tanto geograficamente quanto culturalmente da questo lembo di terra. Sono olandesi, belgi, tedeschi, ma anche scandinavi e britannici. Sono affascinati dal Molise incontaminato, il Molise dei prati e dei boschi, degli animali che brulicano l’erba e che regalano all’uomo latte, formaggi e tanto altro ancora. Sono affascinati in particolare, da quelle che oggi vengono definite le "autostrade delle pecore", i cosiddetti tratturi.
La dimostrazione? Si può leggere, nero su bianco, sulla stampa internazionale. Già. Perchè la nostra regione non sbarca sulle testate estere per il mare di Termoli e Campomarino, e nemmeno per le piste da sci di Campitello. Quello che strega i giornalisti del nord Europa è ben altro: le pecore, la natura, i borghi fantasma. Insomma, il Molise che i molisani cercano di dimenticare o di trasformare, che strappa sorriso sarcastici ai più e del quale le Istituzioni si ricordano solo quando si tratta di accedere a finanziamenti pubblici. Negli ultimi mesi due quotidiani nordici, l’olandese ‘Wegener’ e il tedesco ‘Suddeutche Zeitung’ hanno dedicato al Molise e in particolare ai tratturi articoli dettagliati e ricchi di informazioni che hanno alimentato ancor di più il desiderio di queste popolazioni di visitare la nostra regione. Da Agnone a Pietrabbondante passando per Duronia: sono tanti i posti che i due articoli menzionano lodandone le qualità e le caratteristiche. E la promozione oltre confine non finisce qui.
Proprio la transumanza, la migrazione stagionale delle greggi, sarà al centro di un incontro di presentazione della nostra regione programmato dall’Aadi Molise, dall’associazione ‘Italiansonline’ e dall’Istituto italiano di cultura di Amsterdam, che si terrà nella capitale olandese il prossimo 30 gennaio. Durante l’incontro (con degustazione di vini e prodotti tipici) aperto al pubblico al prezzo di 35 euro, e che vedrà la partecipazione del presidente dell’Aadi Molise Michele Vitale, dell’enologo e sommelier Sergio Troiano e del consigliere provinciale Antonio Chieffo, verranno illustrate le bellezze paesaggistiche del Molise, a partire proprio dall’affascinante storia dei tratturi e della cultura sannitica.
«I tratturi e la transumanza sono spesso oggetto di convegni, incontri e sagre in questi Paesi – rivela Michele Vitale, che ricopre anche il ruolo di vice presidente di ‘Italia del gusto’ – Da parte loro c’è una rivalutazione turistica di questi posti» Verrebbe da chiedersi, con un tocco di malizia, cosa ci trovino di tanto incantevole. «Sono affascinati da ciò che non hanno, dalla natura incontaminata, dai paesaggi e dalle persone che vivono lì» afferma il presidente dell’associazione Amici dell’Italia. Sembrerebbe una sorta di sindrome, in senso buono si intende, che colpisce prevalentemente paesi nordici. «Loro lo vedono come un mondo romantico che sta scomparendo, lo trovano un posto genuino contrapposto al loro e al decadimento dato dallo stress dell’uomo moderno. E’ vero, ho notato che sono soprattutto olandesi, belgi e tedeschi a sentire propri questi valori, ma anche gli inglesi. C’è un gruppo di persone che direttamente dall’Inghilterra paga per venire a raccogliere le olive a Colletorto in autunno».
E non è nemmeno l’unico caso. A Ripabottoni, tanto per fare un esempio, da qualche anno vive una piccola comunità di olandesi innamorati del paesino che conta poco meno di 700 abitanti. I molisani e gli italiani in genere invece, sembrano non amare troppo questa ‘cultura’. «Non so spiegarmi il perché – dice Vitale – Io credo che sia nella natura umana desiderare ciò che non si possiede e, al contrario, disprezzare ciò che si ha». Come dire, l’erba del vicino è sempre più verde. Persino quella dei tratturi.

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