A Roma il libro della Marinelli



ROMA – Sarà presentato a Roma martedì 24 marzo, alle ore 18, presso la libreria MelBookStore, via Nazionale 254-255, il volume su Dacia Maraini scritto da Gioconda Marinelli (originaria di Agnone) ed Angela Matassa ed edito da Ianieri Edizioni di Pescara.
Saranno presenti le due autrici e la protagonista di questo volume, di questo viaggio nel teatro e nel mondo delle donne, ovvero Dacia Maraini. Durante la presentazione, ci sarà anche un omaggio musicale di Maurizio Santilli dedicato proprio a Dacia Maraini ed alle sue donne.
"Dacia Maraini in scena" è un volume che ripercorre in maniera agile e con materiale fotografico, in parte, assolutamente inedito proveniente dall’archivio privato della stessa Dacia Maraini, grazie alla ricerca iconografica curata per questo volume da Serafino Amato, ma anche in una "forma" di scrittura molto diretta ed incisiva, le vicende e le storie delle donne che Dacia Maraini ha voluto portare in scena durante la sua ultradecennale carriera teatrale. <br>
Sono donne forti le protagoniste di questo volume, personaggi tormentati, prevalentemente vittime, ma a volte anche carnefici; ogni storia delle sue donne, sono atti di denuncia di una condizione, storica e sociale, in cui le donne stesse si sono sempre trovate ad essere le "tristi" protagoniste.
Nella prefazione del volume delle autrici, Gioconda Marinelli ed Angela Matassa, tutto questo si evince chiaramente: "Affollano la scena di Dacia Maraini tormentati, inquietanti, contradditori personaggi femminili di ogni tempo, vittime o carnefici, emarginate, isolate, private della libertà, in conflitto con se stesse e con il mondo – si legge nella prefazione. "Sono ritratti disegnati dalla felice penna della scrittrice italiana più letta e rappresentata nel mondo, presentati nel volume dalle autrici, con stile agile e incisivo e offrono un quadro sintetico ma significativo della sua produzione, che ha trattato con forza e passione il difficile percorso delle donne di ogni luogo e condizione, che nonostante il dolore e la discriminazione sono vitali, combattive, sempre desiderose di non essere sconfitte".

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