La Storia dei Sanniti raccontata a fumetti



E’ di pochi mesi fa la pubblicazione de “La grande Storia del Sannio”, ultimo lavoro in ordine di tempo di Alessandro Parisi.
L’artista di Alife (Caserta) non ha bisogno di presentazioni, giacchè è a lui che si legano alcuni dei migliori esempi di Arte moderna e di recupero di opere d’Arte, con cui ha arricchito il territorio e non solo: solo per citare quelli che sono sotto gli occhi di tutti, basti pensare alla replica a grandezza naturale del Corridore del Cila ed alla Fontana nuova di piazza Carmine a Piedimonte Matese, oppure alla restaurata fontana dell’Été di Alife, fino ad arrivare al busto di San Sisto I, con cui il professore (coadiuvato dal fratello Gianni) riuscì nel difficile intento di ricostruire fedelmente l’effigie del Santo Patrono, riconsegnandola alla venerazione dei suoi concittadini e della Diocesi dopo soli due anni dal furto sacrilego del 1984.
Trascorsi storici eccellenti, di fronte ai quali quest’ultima opera non poteva essere da meno: essa infatti, esce dai canoni consueti per entrare in quelli dell’originalità, essendo stata concepita interamente a fumetti, all’interno dei quali l’Artista si è divertito a trasfondere non solo la propria Arte bensi tutta la propria conoscenza del mondo e della tradizione sannitica e tutto l’attaccamento alle proprie origini alifane; conoscenza ed attaccamento che emergono anche dall’intervista che la nostra testata ha avuto il piacere di rivolgergli recentemente.
– Prof. Parisi, come è nata questa idea di agganciare la Storia dei sanniti all’uso del fumetto?
Più che un’idea si è trattato piuttosto un incentivo per parlare, con qualche pagina in più, del Sannio radicato nel territorio locale e del Guerriero sannita (parte di una genìa di pastori-guerrieri, che erano armati e portavano una lancia ma soprattutto per difendere la loro proprietà e le loro greggi), come pure della formazione del territorio e della fase preistorica, con particolare riferimento alla Valle alifana. E’ un omaggio che ho fatto in particolare ad un generale delle forze armate, Caio Ponzio, autore della disfatta dei romani alle Forche caudine.
– Come si è arrivati alla scelta di questo formato?
In realtà è la prima volta che me ne occupo. Si sa che l’immagine colpisce di più rispetto alle parole: così, ho provato ho provato ad estrapolare immagini dalle mie letture, trasferendole attraverso il disegno, che è il linguaggio a me più congeniale.Se ce ne sono state, quali difficoltà ha riscontrato in questa prima esperienza fumettistica?
La difficoltà maggiore è stata quella di coordinare perbene una grande quantità di notizie storiche, provenienti da situazioni differenti e contemporaneamente, fare in modo che trasparisse l’elemento disegnativo, così come le citazioni degli ultimi reperti archeologici.
– E qual è stata la soddisfazione più grande che le ha dato questa prima esperienza?
La soddisfazione è nella novità di poter parlare a modo mio della Cultura infinita di questa terra e di tutto ciò che la circonda. Qui per esempio, c’è tutto il Pagus alifano con le sue fortezze, così come si alternano nelle parole di quello che ne è stato il maggiore esperto al mondo, il prof. E. T. Salmon.
– Infine, quanto tempo è occorso per mettere insieme questo progetto?
Questo progetto l’ho avuto tra le mani per almeno un annetto. Ho cominciato dal principio di tutto, ovvero quando ci fu l’eruzione del vulcano di Roccamonfina, che deviò il corso del fiume Volturno; poi ho toccato avvenimenti come la prima conquista delle Mura sannitiche alifane (326 a.C.), per poi passare alla monetazione, come i didrammi e gli oboli per Caronte, senza i quali le anime non avrebbero valicato il fiume infernale, finendo a vagare per sempre. Ho lavorato per fare in modo che si potessero sfogliare i tempi storici.
(Alfonso Feola – Clarus)

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