La piccola-grande attesa



Il Molise ha dunque un nuovo governatore, Donato Toma. Un cambio di pagina lungamente auspicato da tanti molisani – anche a Roma – dopo la parentesi non proprio esaltante – è un eufemismo – del precedente “number one” del Contado di Molise, Paolo Di Laura Frattura.

Del nuovo timoniere della scialuppa molisana, che negli ultimi tempi naviga in acque non proprio serene e cristalline, conosciamo più che altro le note biografiche. E l’inevitabile “chiacchiericcio” che come un ponentino si spinge fino alla Capitale, da sempre fisiologico in quel paesone che è la più piccola regione del Mezzogiorno.
Ora, attraverso un video, sappiamo che Toma è un buon chitarrista, avendo allietato la serata celebrativa per i vent’anni di un quotidiano locale. Speriamo che sia anche un buon direttore d’orchestra. Con doti taumaturgiche, visto lo stato in cui si trovano diversi “pezzi” di Molise, dalla sanità – commovente l’appello di un nostro associato da Isernia – fino alla rete infrastrutturale con strade residuali degli anni Settanta. Per non parlare dell’eterno “anno zero” del turismo, nonostante le decine di milioni pubblici investiti negli ultimi anni (si pensi solo alle figuracce alla Bit). E, tanto per non farci mancare nulla, il valore economico risibile a cui sono ridotti gli immobili, specie in provincia di Isernia (a fronte di tasse iperboliche), causa anche le scellerate politiche pubbliche in tema di urbanistica, specie a Isernia.
Ma il vero dramma del Molise è la mancanza di lavoro. Le poche grandi aziende, finita la manna dell’intervento pubblico, si sono sciolte come neve al sole. Le piccole imprese, per lo più a carattere familiare, fanno una fatica immane a stare in piedi, causa la difficoltà a fare rete, servizi arcaici, un problematico accesso al credito, un’immagine territoriale molto debole. Intercettare investimenti esteri non è stato proprio un fiore all’occhiello finora della classe politica molisana.
“Forche Caudine”, assistendo da Roma a tutto ciò, anche allo scolorirsi di un legame da parte di sempre più persone d’origine molisana, ritiene che sia il momento di apportare una vera svolta ad un andazzo che si trascina da troppo tempo. La mission dell’associazione s’è arricchita negli ultimi mesi di nuovi obiettivi con ricadute dirette nei territori d’origine. Così, rispondendo ad apprezzate istanze provenienti direttamente dal Molise, si mette a piena disposizione della Regione: la lunghissima fase di volontariato a Roma, con risultati proficui e certificati, può offrire appendici professionali sicuramente più ambiziose e mirate. Sta ora alla Regione dare un senso alle proprie politiche, cominciando finalmente ad applicare logiche meritocratiche dopo anni di diffuso e becero clientelismo di bassa lega.

(G.C.)

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