Morto Aldo Biscardi, il Molise perde l’inventore del “Processo”.



Avrebbe compiuto 87 anni tra un mese. Aldo Biscardi, molisano di Larino, diventato noto al grande pubblico per l’ideazione e la lunga conduzione della trasmissione “Il Processo del lunedì”, ci ha lasciati. Era ricoverato da qualche settimana al Policlinico Gemelli, assistito dai figli, Antonella e Maurizio, anche lui giornalista.
Aldo “il rosso” era uno dei più noti molisani a Roma. Le sue origini emersero soprattutto in un paio di circostanze: quando la squadra del Campobasso approdò in serie B – lui aveva iniziato da poco la conduzione del “Processo” e quando poteva seguiva la squadra molisana allo stadio – ma ciò gli creò qualche dissapore con molti tassisti molisani a Roma che lo accusarono di aver poco sostenuto la squadra costretta ad una rapida retrocessione; all’indomani del terremoto molisano del 2002 che colpì anche la sua Larino, quando inventò un’asta televisiva – a cui parteciparono noti personaggi del mondo del calcio – per sostenere il Molise e la sua cittadina.
Non sono mancati i rapporti tra il giornalista e l’associazione dei molisani a Roma “Forche Caudine”. Indimenticabile, ad esempio, quando agli arbori dell’ascesa del giudice “Tonino” Di Pietro in occasione di Tangentopoli, Biscardi telefonò all’associazione promettendo di mandare “tutte le sue telecamere” in sede se avessero scovato Di Pietro e portato a Roma.
Biscardi, con un fratello ex senatore del centrosinistra, nel 1993 lasciò la Rai per passare a Tele+, dove esordì con il nuovo programma “Il processo di Biscardi”, che trasferì poi, sempre con la stessa fortunata formula su altre emittenti, da Telemontecarlo a 7 Gold. Nel 2015 Biscardi ha lasciato la sua “creatura” con il record di longevità per un programma televisivo, certificata dal Guinness dei primati, che ne ha riconosciuto nel 2013 ben 33 edizioni consecutive con lo stesso conduttore.
Come ricorda l’avvocato Giuseppe Biscardi, nipote di Aldo, “era molto legato al Molise e alla sua Larino, dove quando poteva rientrava volentieri, fermandosi a parlare di calcio con la gente in strada”. Poi negli ultimi anni aveva comprato una villa in Sabina, dove si recava spesso per periodi di riposo.

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