Continuano a giungere copiosi da tutta Italia – e persino dall’estero – messaggi di pesante critica ad un’iniziativa presentata come “festa dei Molisani a Roma” (e non, come sarebbe più giusto, “di Molisani a Roma”, ammesso che ci siano molisani residenti a Roma tra gli organizzatori) e che, sin dagli invitati, si svela come uno spettacolo elettorale di una sola parte politica (nel programma sono inclusi Alemanno e Polverini e non Zingaretti, un solo consigliere comunale di Roma targato Pdl e per giunta d’origine abruzzese, ospite d’onore Fabrizio Cicchitto).
L’iniziativa è ufficialmente presentata come l’atto di nascita di un’associazione che utilizza il logo della Regione Molise per fare ciò che le tante associazioni di Molisani a Roma fanno da anni, spesso nel frequente disinteresse della politica molisana, salvo poche eccezioni (Chieffo e Marinelli, per correttezza e gratitudine).
Per tale battesimo sono annunciati i vertici della Regione Molise, in trasferta nella Capitale probabilmente sulle loro auto di servizio per un atto d’alto interesse pubblico, mentre 20 pullman messi a disposizione dagli organizzatori (pagati da chi?) porteranno dal Molise persone infreddolite per riempire la platea (proprio mentre Cerella annuncia il taglio di tratte Molise-Roma e il licenziamento di sette lavoratori).
Le “neutrali” Camere di Commercio molisane hanno pensato bene di sostenere l’evento (politico?) portando a Roma operatori commerciali dal Molise (per vendere prodotti agli stessi molisani che arrivano dalla madrepatria?), mentre conosciamo bene i sacrifici di tante piccole aziende molisane che sono costrette ad operare senza aiuti istituzionali per acquisire un po’ di mercato nella Capitale. Spesso contattando anche la nostra associazione.
Nel Molise, specie tra i vertici amministrativi, questa kermesse viene vista come un “appuntamento storico”, anche perché non è che siano stati in grado di organizzare tanti eventi memorabili di promozione della Regione a Roma (forse non è un caso se Facebook è pieno di siti, con migliaia di adesioni, che ironizzano sul “Molise che non esiste”).
Gli stessi vertici ignorano che uno dei reali promotori, un romano ovviamente di centrodestra (che tra l’altro ha avuto sempre ottimi rapporti con la nostra associazione, tanto da essere presente nel sito e tra le amicizie su Facebook), è solito organizzare queste manifestazioni – con gli stessi elementi (pullman, artisti, auto d’epoca, vettovaglie) – anche per altre feste regionali (con gli abruzzesi soltanto qualche giorno fa), ma anche per parrocchie o centri anziani (ironia della sorte, parlando di politica).
Chissà se la politica molisana, perlomeno quella presente a questa kermesse, riaffronterà una trasferta a Roma per le altre quattro iniziative che Forche Caudine ha in programma per dicembre.
In tutti questi anni abbiamo sempre operato rispettando gli equilibri politici, ad iniziare dal nostro direttivo, che include persone tanto di destra quanto di sinistra unite unicamente dal legame per la terra d’origine. Ma la scelta di campo operata a Roma da gran parte della politica molisana, privilegiando persino personaggi finiti nelle patrie galere (come rileviamo da internet), non potrà non avere conseguenze. Serie.
Si legge in un messaggio giuntoci proprio oggi: “Questa festa ha l’aria di un disperato colpo di coda da parte della politica molisana. O, in tema di paillettes e lustrini, di fatale canto del cigno“.
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