Fuga dalla realtà



Fuga dalla realtà

La performance di Berlusconi in Parlamento – che nelle intenzioni doveva rassicurare un paese sull’orlo del baratro e gli investitori internazionali pronti a disfarsi dei nostri titoli di stato – è stata notevole soprattutto per un aspetto: in 30 minuti è riuscito a non menzionare nemmeno un cifra, un numero, una percentuale, un tasso di qualche rilievo.
Trattandosi di un discorso sulla situazione economica del paese credo sia una novità assoluta a livello planetario che sottolinea la dissociazione dalla realtà di fronte al disastro incombente. Anche meno rassicurante per i risparmiatori è il fatto che neanche nei discorsi successivi che ho ascoltato sia dai banchi dell’opposizione che della maggioranza e’ stato profferito un numero.
Poi c’è stato l’intervento di un tal Reguzzoni che si dice essere il capogruppo della Lega. Ascoltarlo è stata un’esperienza straordinaria. Innanzitutto è straordinario il fatto che un tale personaggio sia capo di una qualsiasi cosa. In secondo luogo è straordinaria la confusione. Ha tuonato contro tutti e contro tutto, gli immigrati, la guerra in Libia, le pensioni di invalidità, la burocrazia. Insomma credeva di essere all’opposizione, invece il suo partito (o per meglio dire la sua accozzaglia) regge questo governo e questo Presidente del Consiglio da oltre dieci anni. Quindi se non è contento dei risultati dovrebbe flagellare innanzitutto le proprie terga, indi quelle dei suoi compari e infine quelle dei suoi elettori, invece di sbraitare in Parlamento. E se proprio vuole indignarsi per qualche cosa su cui può intervenire in prima persona, potrebbe dedicare gli alti lai al suo stipendio ingiustificabile, ai rimborsi elettorali che la Lega incamera, e a tutti i Trota che gli nuotano attorno generosamente pasturati con i soldi degli enti pubblici nonché dei Consigli Regionali, Provinciali e Comunali.

(Fabio Scacciavillani)



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