Quando ho letto il brutale titolo sulla prima pagina di “Libero” dopo le elezioni amministrative “Chiagne ma non fotte” mi era venuto da pensare che Feltri avesse abbandonato ogni parvenza di quell’aplomb anglosassone che affetta dallo schermo.
Del resto la lingua inglese, per quanto agile, non sempre si presta a pennellate linguistiche
fulminanti di caratura paragonabile a quella del dialetto napoletano.
Però in materia di aplomb questa settima mi sono dovuto ricredere: l’ultima copertina dell’Economist ha sdoganato anche nel bastione giornalistico dell’anglosfera globale il linguaggio pecoreccio per descrivere con cruda efficacia le vicende politiche. Quel verbo nel titolo “The man who screwed an entire country” dà libero sfogo ad una volgarità solo un gradino inferiore rispetto al titolo sparato dalla redazione littoria.
Ora che gli argini lessicali sono stati travolti, nella fase convulsa post-referenda, ci giurerei, non mancheranno occasioni per rilanciare il linguaggio da trivio cominciando dall’evoluzione naturale del titolo di “Libero”: “Chiagne ma e’ fottuto”.
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