Giù le mani dal Molise !



Giù le mani dal Molise !

I virtuosismi e le iperboli giudiziarie, che vogliono, ad ogni costo, cercare ragioni che non esistono più, per portare acqua al mulino delle società che, per mera speculazione, aspirano ad oltraggiare oltremodo il territorio molisano, non ci interessano e li contesteremo con tutte le nostre forze. Le forze di chi, pur non avendo poteri da lobby in poppa, si sostituisce con credo, passione ed amore per la propria terra a coloro che, per primi, dovrebbero volgere la propria azione alla tutela di quanti rappresentano. Ciò che è stabilito nelle ultime sentenze del TAR farebbe ridere chi ancora conserva un briciolo di normalità, se non fosse drammaticamente ed oscenamente vero.
In breve, accogliendo il ricorso della Regione Molise e del Comune di Pietrabbondante contro il decreto di annullamento dell’autorizzazione paesaggistica rilasciata alla vecchia società Engeneering s.r.l. che aveva fatto richiesta di realizzazione dell’impianto eolico, il tribunale amministrativo ha, di fatto, stabilito la superfluità per la nuova società, la più nota Renewable s.r.l., di qualsivoglia pronuncia in suo favore, essendo, per così dire, resuscitata quella data alla prima società alla quale essa è subentrata. Detenendo dunque la Renewable detta autorizzazione, non le rimane, secondo il giudice, che recepire, in conferenza di servizi, le sole valutazioni urbanistiche ed edilizie, dando per acquisite quelle paesaggistiche.
Considerato soprattutto che la nuova autorizzazione richiesta dalla subentrata Renewable (quella rilasciata dal commissario ad acta per “opportuno” immobilismo della Regione) è arrivata senza la convocazione della obbligatoria conferenza di servizi (alla faccia delle presunte valutazioni paesaggistiche esistenti), vizio considerato fondante dal TAR qualche giorno fa, tanto da farle annullare l’illegittima autorizzazione.
Tra le stesse sorprendenti righe infine il Tar ultima versione ha annullato anche la sospensione dei lavori disposta dal ministero che equivarrebbe ad un via ai lavori, se non fosse per l’intervento dell’ultim’ora della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici ha disposto un nuovo blocco, analogo a quello già visto sul crinale della Castagna per Altilia, al fine di verificare le distanze dell’impianto dalle zone vincolate.
Dopo questo tentativo di sintesi, a fronte di un percorso tortuoso e contrastante anche tra gli apparati giudiziari (TAR e Consiglio di Stato) e, vieppiù, nell’ambito dello stesso organismo (TAR), a noi viene di riaffermare un concetto molto caro, quello della semplicità e della chiarezza, che deve far capire ai cittadini cosa sta accadendo e cosa non vorremmo che accadesse.
Gli organismi europei da noi sollecitati con una doppia interrogazione perché facciano rispettare quanto da loro stessi imposto e persino uno dei due tribunali in campo, cioè il TAR, hanno ribadito che, al di là di concessioni date o non date, di pareri elargiti o meno, di ragioni più o meno pretestuose, null’altro si può pretendere da questo territorio in quanto, e sia ben chiaro, dieci anni prima della scadenza imposta dall’Europa per il raggiungimento delle percentuali di produzione di energia da fonti rinnovabili, il Molise, grazie a leggi regionali (vedi quella Berardo), a dirigenti dello Stato sui quali si sta facendo chiarezza ed alla mancanza di linee guida nazionali è andata ben oltre il richiesto.
Per essere estremamente chiari, questo vuol dire che, anche se una nuova richiesta di istallazione di impianto eolico fosse destinataa ad una parte del territorio dove non insista nessuna vincolo, debba essere rigettata dalla Regione in quanto chiaramente oltre ogni limite. E prima della Regione il primo muro di difesa dai mostri del vento dovrebbe arrivare dai sindaci, primi tutori del loro territorio.
Per tutti questi motivi e per una rabbia da sopruso protesteremo vivacemente ai piedi del TAR al fine di invitare al rispetto di quanto da quello stesso palazzo tanto dettagliatamente emanato e della Regione Molise affinché cominci a sostere la sua ultima legge in materia affrancandosi da una evidente schizofrenia e si ponga una volta per tutte a difesa del territorio tutto e non dei pochi, da qualunque parte essi siano.

(Emilio Izzo)

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