Ambiente: serve una nuova consapevolezza



Le multinazionali stanno facendo propria la svolta verde. Saranno alla fine loro a dettare il passo del cambiamento. Questa riflessione ci viene dal discorso sulle prospettive alimentari pronunciato di recente a Londra dall’amministratore delegato di Unilever, Paul Polman. Sapete cos’è Unilever? Per avere un’idea, è presente in 170 Paesi del mondo, tratta il 12% del raccolto mondiale di thé, il 6% del raccolto mondiale di pomodoro ed il 3% dell’olio di semi. Ebbene, Polman ha sostenuto che una sfida urgente dell’umanità è arrivare a materie prime agricole che abbiano per il 100 per cento una provenienza ecosostenibile. Unilver – ha assicurato – si è già messa su questa strada. I processi innovativi coinvolgono metodi di produzione, meccanismi di trasformazione, imballaggi, trasporti, edilizia e implicano un nuovo grande patto tra finanziatori (banche innanzittuo) e imprese perché è difficile pensare che questa svolta dia guadagni immediati alle aziende: ma li darà, assicura Polman.
Il manager ha invitato altri colossi come Unilever, da Nestlé a Walmart, a Tesco, a sposare una politica di piena sostenibilità ecologica delle attività.
“Ricordiamoci – ha affermato il numero uno di Unilver – che nel 2008 ci sono state sommosse per il cibo in 40 Paesi del mondo e che poco fa la Russia ha interrotto le esportazioni di grano causa la grande siccità dell’estate scorsa. Ci sono state inondazioni catastrofiche in Pakistan, forti piogge in Canada e siccità e piogge in Australia dove ancora adesso osserviamo le conseguenze nefaste giornalmente alla televisione”.
Non possiamo ancora sapere quali conseguenze avrà questo nuovo atteggiamento delle multinazionali sul settore biologico. Però è certo che i colossi dell’alimentazione mondiale stanno studiando la tendenza dei consumatori a scegliere cibi biologici e alcuni gruppi, sia della produzione che della distribuzione, sono anzi già entrati nel bio con marchi propri.Una delle curiosità più forti che ci spinge a osservare con attenzione la prossima edizione di Biofach, la più grande vetrina del biologico che sarà aperta a Norimberga dal 16 al 19 febbraio, è proprio questa: la curiosità di verificare quale impatto i grandi gruppi economici abbiano già sul settore. Difendere le nostre produzioni tipiche, valorizzare le peculiarità del biologico mediterraneo richiede oggi una nuova consapevolezza.

(Antonio Felice – [email protected])

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