L’ipocrisia nucleare



Sono molte le questioni che suscitano accese discussioni sul nucleare. La sicurezza, i costi, il confronto con le altre fonti energetiche. La risposta a ciascuno di questi problemi può spingerci verso una posizione favorevole o contraria”.
Questo testo è preso dal sito sul Forum Nucleare Italiano, un’iniziativa interessante a prima vista ma strana allo stesso tempo perché, in sostanza, figlia di un’ipocrisia tutta italiana. Lo sanno anche i sassi. Il governo è favorevole al nucleare e ha un piano preciso al riguardo, piano che coinvolge alcuni colossi dell’economia italiana, a partire da Edison, toccando lo stesso gruppo Eni. Il Forum ha ingenti finanziamenti, è stato voluto dallo stesso governo e dalle aziende che appoggiano il piano di implementazione delle centrali nucleari in Italia. In televisione compaiono spot che invitano a partecipare al dibattito, spot sulle reti RAI, spot sulle reti Mediaset. Sono spot gratuiti? Oppure chi li paga a Rai e Mediaset?
Insomma, la pensata di fondo è questa: troppo rischioso ripetere un referendum sul nucleare, l’esito scontato sarebbe un nuovo secco no all’opzione nucleare da parte degli italiani. E allora? Meglio una bella (anche se costosa) operazione mediatica: facciamo parlare la gente, facciamo sfogare i politici contrari, alla fine facciamo però passare il messaggio che il nucleare è indispensabile al fabbisogno energetico italiano, così forse le centrali si realizzeranno. Forse. Perché, al di là di come la pensa la gente, servono mezzi e tecnologie, tempi lunghi di programmazione, garanzie di sicurezza, coinvolgimento degli enti locali: un insieme di cose che rendono di per sé difficile in un Paese come il nostro realizzare l’opzione nucleare. Però intanto, buttiamo lì un po’ di quattrini per preparare il terreno. I dirigenti di Edison sono stati i più espliciti nei mesi scorsi: puntiamo sul nucleare ma serve una grande campagna per portare dalla parte del nucleare la recalcitrante opinione pubblica italiana.
Ognuno è libero di pensarla come vuole, ciò che dà fastidio in questa ennesima commedia all’italiana è che il dibattito non sia promosso e garantito da una parte terza ma sia voluto e orientato da coloro che con le centrali nucleari lavoreranno e guadagneranno.

(Antonio Felice – [email protected])

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