Licenziamento Fiat a Termoli: i comunicati solidali non bastano



Esprimere solidarietà all’operaio Fiat licenziato ingiustamente è un dovere morale ma non basta. Bisogna impegnarsi in ogni sede, comprese quelle istituzionali, per chiedere un intervento fermo nei confronti dell’azienda che porti al ritiro di un provvedimento ingiusto ed odioso. Più in generale occorre che la Regione Molise sia nell’operato della Giunta che nell’attività della Commissione Lavoro ponga maggiore attenzione al tema del diritto alla dignità delle persone.
Tra una settimana ricorre il secondo anniversario della morte di un bracciante agricolo rumeno nelle campagne di Campomarino. Da allora è cambiato qualcosa? Come avviene la raccolta? Da chi viene fatta e a quali condizioni? C’è un piano operativo delle istituzioni e delle forze sociali che impediscano altri episodi di sfruttamento e di caporalato come quello che hanno determinato la morte di un uomo di 35 anni?
E’ preferibile che le pubbliche amministrazioni agiscano con atti concreti e non si limitino a comunicati stampa di solidarietà che confortano lo spirito ma lasciano irrisolto il problema.
(22 luglio 2010)

(Michele Petraroia)

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