Benedetto, i maghi e gli economisti



Se è vero quel che dicono le statistiche della CEI (Conferenza episcopale italiana) e cioè che ogni giorno in Italia 27mila persone si rivolgono a 22mila maghi equamente distribuiti sul territorio e che “l’incasso annuo di astrologi, sètte, riviste del settore ed altre pubblicazioni è di 5 miliardi di euro”, potevano darsi per scontate sia le ammonizioni papali di ieri sia lo spazio spropositato che le medesime hanno avuto da parte dei “media” .
Pagine e pagine dei quotidiani (per non parlare dei tg alla ricerca sempre più affannosa di non-notizie da sostituire alle notizie vere) per sviscerare una presa di posizione tutt’altro che nuova , che quest’anno offriva la scandalosa novità dell’ accostamento alle “previsioni, pur importanti, degli economisti”.Davvero una novità? Da duemila anni il Papa e la Chiesa ripetono che il futuro è nelle mani della “Divina Provvidenza” compatibilmente affidata alla “collaborazione alla Grazia di Dio” da parte degli uomini. Ma certo pagine e inchieste giornalistiche sul tema della divina provvidenza avrebbero “venduto” di meno.

(4 gennaio 2010 – Fernando Cancedda*)

* amico di Forche Caudine, giornalista professionista con trent’anni di mestiere in Rai (assunto con selezione pubblica dal telegiornale, l’unico allora in Italia, quindi a “TV7″, inviato speciale dal 1969, al Tg2 di Andrea Barbaro dal 1976 fino alla pensione). Oggi scrive su Nandocan.it.

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