Il ristorante “Bartolomeo” a Roma



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Testo di Ida Santilli                      
Foto di Marina Pascucci  

ROMA – Il grande lampadario in ferro battuto che si intravede sotto l’arco che si affaccia su un lato di piazza Buenos Aires ci introduce tra i marmi, i loggiati e le decorazioni in stile liberty del villaggio Coppedè, uno degli scorci più caratteristici di Roma. Da qui non bisogna fare molta strada per arrivare al punto in cui viale Regina Margherita diventa viale Liegi. Proprio qui, all’angolo con via Salaria, al civico 215, il ristorante Bartolomeo è il regno indiscusso di Adriano che, sui fasti dell’Osteria Ponte Sisto, nel cuore di Trastevere, che ha gestito con successo per ben undici anni, ha creato un locale a sua immagine e somiglianza: effervescente e brioso ma anche accogliente e familiare. Con la battuta sempre pronta, sarà difficile andare via senza assistere ad uno degli sketch del poliedrico padrone di casa.
Originario di Poggio Sannita (Isernia), nel suo nuovo progetto Adriano Bartolomeo è coadiuvato dalla sorella Dora, che condivide la stessa passione per la buona cucina.
Centocinquanta i posti a sedere nei tre ambienti ricavati su due livelli, arredati con tavoli in legno alti e bassi e rallegrati dal color ocra delle pareti. Per chi ama gli ambienti raccolti, c’è una simpatica saletta che richiama una rustica cantina. La trappola olfattiva non risparmia nessuno. L’olfatto, scriveva Marcel Proust, è il più potente dei cinque sensi. Perché ti afferra in modo tale che, se anche pensi di opporre una resistenza, gli odori sono sempre più forti e conducono la mente dove vogliono. Scatenano associazioni di idee, riportano a galla desideri e paure che non sapevi nemmeno di conservare in te. Ma anche la vista è conquistata. I paccheri alla Bartolomeo conditi con zucchine, salsiccia fresca, scaglie di parmigiano e spolveratina di tartufo nero sono un piacere per gli occhi oltre che per la gola insieme alla tagliata di tonno in semi di sesamo servita su un letto di rucola con crema di aceto balsamico.
L’estro in cucina non appartiene soltanto agli chef Lino e Daniel ma anche ad Adriano, che ha portato nel succulento menù i sapori della tradizione molisana (d’obbligo un assaggio delle tacconelle al sugo e dei rigatoni al sugo di baccalà tipico del Molise) oltre ad un carnet di piatti della migliore cucina romana: abbacchio a scottadito e rigatoni alla salsa di coda alla vaccinara.
Per iniziare, consigliamo un antipasto misto Bartolomeo con prosciutto crudo, ricottina, salsiccia, crostini di pane con pomodorini e paté di olive, giusto preambolo prima di tuffarsi in una girandola del gusto in grado di stuzzicare anche i palati più esigenti: gustoso il timballo di lasagne alla salentina seguito dal galletto al forno con patate oppure accompagnato agli involtini di pettola di bufala, farciti con pachino, prosciutto e rucola. Il filetto di maialino in salsa di senape con pepe verde e rosa servito su crostini di pane è la vera “chicca” del ristorante: ve lo consigliamo in abbinata alle patate al forno o alle verdure grigliate e ad un corposo calice di rosso “Don Luigi” della cantina molisana Di Majo Norante. Tra una portata e l’altra, approfittatene per farvi raccontare qualche aneddoto legato all’infanzia e alla gente dell’antica “Caccavone”. Quando è stagione, non perdete la mousse di cachi con amaretti e scaglie di cioccolato bianco presentata su una colorata scenografia di coriandoli sciroppati. Ma i dolci sono tutti da provare: dalla torta di Ada con biscotti tritati sotto uno strato di crema di formaggio e marmellata ai frutti di bosco, al sorbetto al rum e cioccolato, fino alla sbriciolata di millefoglie con crema chantilly e cacao.
Il ristorante, anche pizzeria, aperto a pranzo e cena per ora tutti i giorni, è in via Salaria 215 (angolo viale Liegi), tel. 06 8548853 cell. 338 1136794 (www.ristorantebartolomeo.it).

Le immagini:
in alto: gli chef Daniel, a sinistra, e Lino, a destra;
a seguire:
lo staff del locale;
quindi:
due scorci dei saloni;
ancora:
Adriano Bartolomeo, titolare dell’omonimo ristorante;
infine: 
due piatti tipici. I gustosi paccheri alla Bartolomeo conditi con zucchine, salsiccia fresca, scaglie di parmigiano e spolveratina di tartufo nero;la mousse di cachi con amaretti e scaglie di cioccolato bianco presentata su una colorata scenografia di coriandoli sciroppati.

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