Dopo le superstrombazzate mediatiche sul digitale terrestre, dal 31 luglio parte, abbastanza in sordina, la piattaforma TivùSat che riunisce 22 canali fra Rai, Mediaset e La 7. Il rischio, come rileva non senza fondatezze l’Adiconsum, è che una famiglia abbastanza teledipendente – e non sono poche – possa utilizzare ben tre decoder per televisore: uno per il digitale terrestre, uno per Sky e uno appunto per TivùSat.
Secondo l’associazione sarebbero ben tre milioni le famiglie costrette a ricorrere a Sky per vedere i canali Rai del servizio universale. Ciò equivale a dire che oltre tre milioni di famiglie non saranno in grado di vedere la tv digitale terrestre e che dovranno acquistare un nuovo decoder al costo di 100-150 euro, con Tivùsat che si aggiunge a Sky, Contotv e al digitale terrestre.
Le delibere dell’Agcom prevedono un unico decoder – ricorda l’Adiconsum – ma gli interessi e il business stanno violando apertamente le regole con pesanti conseguenze in termini di costi e disagi per le famiglie. L’associazione chiede dunque all’Autorità “il rispetto della delibera (216/00CONS) sulle specifiche del decoder unico che permetterebbe ai possessori di decoder satellitari di vedere i programmi sia a pagamento sia gratuiti senza dover acquistare ulteriori decoder” e di garantire la vendita e la distribuzione solo di decoder satellitari compatibili per la visione di tutte le trasmissioni da satellite.
Insomma, altro che miglioramenti tecnologici quale priorità. Qui c’è ben altro…
(luglio 2009)
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