Una serie infinita, uno show senza fine. Dalla scomparsa di Michael Jackson il circo mediatico sta offrendo il meglio di sé. Come era prevedibile, è un parto continuo di sorprese offerte da un’umanità davvero variegata, di colpi di scena garantiti dall’immancabile star in vena di protagonismo, di interviste più o meno utili alla causa, di raffinatezze artistiche.
Jacko, in fondo, è doppiamente vittima di quel mondo stravagante ed eccentrico (arricchito da diverse appendici) cui ha dedicato l’intera esistenza.
I medici, innanzitutto. Il dottor Conrad Murray, proposto in tutte le salse, sarebbe indagato dalla polizia di Los Angeles per la somministrazione dell’anestetico Propofol, probabile causa principale del decesso. Un medico dello staff, secondo altre indiscrezioni, avrebbe addirittura precedenti con la giustizia. Poi la 41enne Kathryn Buschelle, infermiera dello staff medico chirurgico di Jacko, la quale sottolinea al “The Sun” che Michael era ossessionato dai trattamenti per schiarire la pelle “e assumeva sempre di più il sedativo Diprivan per alleviare il dolore. Ma c’erano giorni in cui esagerava e sembrava uno zombie che vagava senza meta”. Bel quadretto, non c’è che dire. Arricchito dalle foto in cui si vedono le gambe di Jackson martoriate dalle iniezioni e con addirittura un inizio di necrosi.
I gettatori di fango, capitolo secondo. Il biografo Ian Halperin, che ha intervistato diverse persone che hanno avuto a che fare con il re del pop, racconta che Michael Jackson non solo faceva abitualmente sesso con gli uomini, amando sedurre i ragazzi con la cantilena “The king of pop is going to lick your lollipop”, ossia “Il re del pop leccherà il tuo…”, ma adorava travestirsi da donna durante gli incontri erotici omosessuali. La conferma viene da un cameriere di Hollywood e da un aspirante attore di nome Lawrence, il quale conferma: “Sembrava tanto fragile, era molto timido ma a letto si scatenava ed era insaziabile”. La biografia non autorizzata “Unmasked: the final years of Michael Jackson” si preannuncia naturalmente una miniera di soldi. Alla faccia del re del pop.
Non proprio edificante il fronte familiare. Secondo quanto riporta l’emittente televisiva Abc News Debbie Rowe, l’ex infermiera ex moglie di Michael Jackson e madre dei suoi primi due figli, sarebbe pronta a lasciare la custodia di Prince Michael, 12 anni, e di Paris, 11 anni, alla nonna Katherine in cambio di 4 milioni di dollari. Poco dopo la loro nascita, la Rowe aveva rinunciato una prima volta ai suoi diritti, cedendoli a Jacko, in cambio di 8 milioni più cinque rate da 900 mila ciascuna. Nel 2001 sarebbe riuscita ad ottenere altri 4 milioni. L’indiscrezione, però, è smentita da Eric George, legale di Rowe, con una lettera al quotidiano statunitense “The New York Post”.
Un fratello di Michael Jackson, Tito, ha invece raccontato al “Daily Mail” di un’irruzione a sorpresa da parte di alcuni membri della famiglia nell’abitazione californiana di Neverland del cantante per accertare la presunta dipendenza da farmaci. A causa di discussioni, la sicurezza del cantante avrebbe poi sempre tenuto lontano la famiglia. La star, tuttavia, avrebbe sempre negato la vicenda.
Sul fronte artistico cominciano a spuntare inediti. S’è parlato molto di “A place with no name”, quasi una cover di “A horse with no name” degli America, celebre brano del 1971.
Ma il meglio l’ha offerto il video dello spot Pepsi Cola, quando un fuoco d’artificio esplode in anticipo, provocando un incendio nella capigliatura della star. Tragedia mista a roba da “Scherzi a parte”. Non è che l’inizio, ne siamo certi.
(luglio 2009)
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