L’Aquila, il vicesindaco: “Non ci sarà alcuna new town”



L’Aquila, il vicesindaco: “Non ci sarà alcuna new town”

L’AQUILA – Una postazione mobile delle Poste Italiane. Di fronte alla tendopoli di piazza D’Armi. Tanto per ricordarci che ormai a L’Aquila la parola normalità ha tutto un altro significato rispetto al resto d’Italia. E’ qui che incontriamo Roberto Riga, vicesindaco del capoluogo abruzzese. Nonostante l’emergenza e le continue telefonate, con gentilezza non si sottrae alle domande che gli rivolgiamo. – Dottor Riga, dopo la prima fase dell’emergenza cosa si andrà a fare per le persone nelle tendopoli?
“Stiamo organizzando varie attività da affiancare a quelle già attive. Prossima è l’attivazione di proiezioni cinematografiche nelle varie tendopoli. Inoltre sono state istituite una serie di postazioni mobili: nove delle Poste Italiane, tre di banche, una per il Pubblico registro automobilistico”. – Girando per la città, si vedono i vigili del fuoco molto impegnati nelle verifiche di stabilità ed agibilità delle case. Come siamo messi a riguardo?
“Al giorno d’oggi abbiamo i seguenti dati: il 58% delle abitazioni è agibile, il 25% è agibile con prescrizione e il restante 17% , purtroppo, inagibile”. – E come si pensa di gestire la situazione degli aquilani che non potranno o non faranno in tempo a tornare nelle loro abitazioni prima di settembre, quando in montagna tornerà il freddo?
“Abbiamo chiesto ai costruttori aquilani di mettere a disposizione duemila alloggi invenduti. In più la Protezione civile sta approntando dei prefabbricati antisismici per i restanti cittadini”. – E la vera ricostruzione? Sarà nella new town?
“Su questo voglio essere categorico: non ci sarà alcuna new town. L’Aquila sarà ricostruita e il centro storico rimesso in piedi, per quanto possibile. Recupereremo il nostro patrimonio artistico. E la città rimarrà qui. Ripeto: nessuna new town”. – Le esperienze di gestione del dopo-sisma del passato, specialmente quella irpina, oltre a voci sempre più insistenti sul business della ricostruzione, preoccupano non poco l’opinione pubblica. A chi pensate di affidare la ricostruzione?
“Anche su questo punto voglio essere chiaro: la ricostruzione sarà gestita dal mondo professionale ed imprenditoriale aquilano, quindi sarà affidata agli aquilani. Non permetteremo che situazioni imprenditoriali esterne alla nostra città gestiscano la rinascita dell’Aquila”. – L’Ospedale San Salvatore parzialmente crollato e comunque inagibile, la Casa dello Studente ripiegatasi su se stessa, il Palazzo del Governo ridotto in macerie, per non parlare delle case di Pettino ancora “in vendita” con crepe e lesioni dappertutto. E i responsabili?
“I responsabili devono essere puniti, senza se e ma. Senza eccezioni. La Procura dell’Aquila sta indagando e noi siamo convinti che chi ha compiuto questi scempi dovrà pagarne le conseguenze legali”. – Una delle preoccupazioni riguarda l’ateneo della città. Era un gioiellino nel suo genere, sia per i corsi offerti sia per la qualità dell’insegnamento. Inoltre è importante ricordare che apparteneva alle università “virtuose”, cioè gestite i maniera corretta e senza sprechi. Voci sempre più insistenti la danno in chiusura…
“Anche qui vorrei rassicurare l’opinione pubblica e in particolare gli aquilani: l’università non chiuderà”. – Cosa ne sarà degli sfollati alloggiati negli hotel della costa abruzzese? Gli albergatori hanno dichiarato di poterli accogliere solo fino al 10 maggio…
“No, non è proprio così. Abbiamo ottenuto una proroga e quindi le persone negli hotel non hanno di che preoccuparsi. Gli albergatori stanno bloccando le prenotazioni e quindi gli aquilani potranno rimanere lì fino al ritorno nelle loro case o nei prefabbricati”.
(Maria Piera D’Alessandro)

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