Protezione “civile”?



Protezione "civile"?

Spesso per capire meglio la realtà è meglio leggere i giornali del giorno prima o della settimana prima. Prendete il Corriere della Sera on line del 1 aprile 2009 e troverete un articolo che include il seguente paragrafo:
Annunciata con toni quasi profetici da Gioacchino, Giampaolo Giuliani, tecnico che fa ricerca ai Laboratori nazionali del Gran Sasso e che da anni sostiene di aver elaborato un metodo in grado di prevedere l’arrivo degli eventi sismici, la notizia del terremoto, che nelle previsioni di Giuliani avrebbe dovuto essere «disastroso», ha scatenato tra domenica e lunedì una psicosi collettiva, che ha mandato in tilt Sulmona e dintorni. Tale il vespaio, da costringere ieri la commissione Grandi Rischi della Protezione civile a riunirsi in fretta e furia «per rassicurare la popolazione che non c’è alcun pericolo in corso», che «la situazione è monitorata ora per ora» e che «non è possibile prevedere in alcun modo il verificarsi di un sisma». Con un diavolo per capello, il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, si è scagliato contro «quegli imbecilli che si divertono a diffondere notizie false», chiedendo una punizione esemplare.
Ma se secondo la Commissione Grandi Rischi non si può prevedere un terremoto come faceva tale Commissione ad asserire che "non c’è alcun pericolo in corso"? In base a quale modello o intuizione scientifica aveva previsto che non ci sarebbe stato nessun sisma? E a che serve monitorare ora per ora la situazione?
Per rassicurare gli imbecilli presumibilmente. Imbecilli diversi da quelli che si divertono a diffondere notizie false? O gli imbecilli che nonostante le continue scosse di terremoto asseriscono che non c’é alcun pericolo?

(Fabio Scacciavillani)

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