Per la deputata molisana Occhionero processo in vista

Antonello Nicosia, accusato dalla procura di Palermo di essere vicino all’entourage del superlatitante Matteo Messina Denaro, era finito in carcere a novembre per associazione mafiosa. Poi, era finita nei guai lei, Giusy Occhionero, deputata molisana di Campomarino di recente passata da “Liberi e Uguali” a “Italia Viva”. Ora, secondo quanto riporta il quotidiano La Repubblica, sarebbe indagata per falso: i pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia hanno chiuso l’inchiesta e si apprestano a chiedere il processo per Nicosia e per la parlamentare. Le viene contestato di avere dichiarato al carcere di Pagliarelli che l’uomo era un suo collaboratore, quando ancora il rapporto non era stato formalizzato.

In lacrime, davanti ai pm di Palermo, Giusy Occhionero ha ammesso di essere caduta in un grande inganno: “Era Nicosia a scegliere gli istituti penitenziari presso i quali effettuare le visite ispettive”, ha ammesso candidamente quando venne sentita come testimone, come riporta sempre il quotidiano. “Nel corso delle visite, mentre io ero impegnata nelle visite alle sezioni e alle celle, ad acquisire informazioni dal personale della polizia penitenziaria, capitava che Nicosia si allontanasse e avesse così occasione di dialogare con i detenuti presenti”.

Così hanno scritto il procuratore aggiunto Paolo Guido e i sostituti Geri Ferrara e Francesca Dessì nella richiesta di custodia cautelare per il collaboratore parlamentare: “La deputata Occhionero ha dichiarato di aver conosciuto Nicosia come appartenente ai Radicali Italiani ed esperto nella materia trattamentale carceraria, motivo per il quale lo aveva assunto quale proprio collaboratore per lo sviluppo di un progetto relativo a un monitoraggio delle condizioni dei detenuti nelle carceri italiane”. La domanda da parte di molti molisani: perché non ha garantito un posto di lavoro ad un suo corregionale?

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