Premio Strega: è lotta meridionale tra il pugliese Desiati e l’abruzzese Piersanti

Ore di attesa per conoscere il vincitore della settantaseiesima edizione del Premio Strega. Il nominativo sarà comunicato questa sera nel corso della solenne cerimonia al Museo Etrusco di Villa Giulia a Roma presentata da Geppi Cucciari, trasmessa in diretta su Raitre.

Favorito per lo scettro è il 45enne Mario Desiati, pugliese residente a Roma. Giornalista e poeta, è l’autore di Spatriati, edito da Einaudi, storia di due giovani contrastati tra le radici pugliesi ed il desiderio di nuovi ambienti. Nella semifinale ha ottenuto 244 voti contro i 178 del secondo classificato, l’abruzzese Claudio Piersanti, 68 anni, autore di Quel maledetto Vronskij edito da Rizzoli, storia della scomparsa di Giulia e dei tormenti del marito Giovanni.

I due, insieme agli altri cinque finalisti, hanno partecipato al tour promozionale in diciotto tappe, l’ultima presso l’Istituto italiano di cultura di Copenaghen, oltre a due eventi romani presso la Casa delle Letterature e lo Strega Off.

Tra le possibili sorprese c’è il terzo classificato, il pisano Marco Amerighi, classe 1982, radicato a Milano, con il suo Randagi edito da Bollati Boringhieri (casa editrice prima volta allo Strega), testo sulla generazione dello spaesamento, storia travagliata di un pisano che finisce a Madrid.

Non manca chi punta sulla romana Veronica Raimo, 44 anni, sorella dello scrittore Christian Raimo, una vita a Berlino lavorando come ricercatrice presso l’Università Humboldt. Ha trionfato allo Strega Giovani. Il suo Niente di vero edito da Einaudi, apprezzato da Zerocalcare, è “la scommessa riuscita, rarissima, di curare le ferite ridendo”, come recita la presentazione.

Poche chances per il marchigiano Fabio Bacà, natali nel 1972 a San Benedetto del Tronto, dove vive e insegna le ginnastiche dolci. Il suo Nova, edito da Adelphi, racconta la storia del neurochirurgo Davide nella Lucca suburbana. Così come per l’ingegnere idraulico Veronica Galletta, siciliana residente a Livorno, classe 1971, e il suo Nina sull’argine, pubblicato da minimum fax, che tratta la piaga delle morti sul lavoro.

Chiude il quadro Alessandra Carati con E poi saremo salvi, edito da Mondadori, storia di Aida, bambina bosniaca costretta a fuggire dal suo Paese nel 1992. Poche possibilità di vittoria secondo la maggior parte degli organi d’informazione.

Differente il quadro per i bookmaker: la grande favorita per la vittoria è Alessandra Carati, autrice di “E poi saremo salvi” (Mondadori) e offerta a 1,50 su Stanleybet.it, davanti a Mario Desiati con “Spatriati” (Einaudi), che insegue a 2,50 insieme a Claudio Piersanti con “Quel maledetto Vronskij” (Rizzoli). L’outsider dei bookie è Veronica Raimo con “Niente di vero” (Einaudi) a 5,50, poche chance invece per Fabio Bacà con “Nova” (Adelphi) e Marco Amerighi con “Randagi” (Bollati Boringhieri), entrambi a 8 volte la scommessa. Ultima a 15 Veronica Galletta con “Nina sull’argine” (Minimum Fax).

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