Presentato a Roma “Ridate la cicuta a Socrate” delle molisane Adele Fraracci e Antonella Presutti

Un momento della presentazione libraria a Roma

Una riflessione sulla scuola, che diventa – di conseguenza – anche uno sguardo impietoso sull’Italia. L’agile libro delle professoresse molisane Adele Fraracci e Antonella Presutti, intitolato “Ridare la cicuta a Socrate”, edito da Rubbettino, è stato presentato a Roma presso l’università E-Campus in via Matera, a San Giovanni.

Ha aperto la serata la giornalista Tiziana Ragni, che ha ricordato di essere stata portavoce dell’ex ministro Fioroni al Miur per due anni, esperienza che le ha permesso di conoscere la scuola anche dalla “stanza dei bottoni”. La prima domanda alle due autrici del volume, non poteva essere altrimenti, è stata sul perché di un titolo così provocatorio.

“Il titolo nasce dallo scoramento rispetto al quadro complessivo della scuola, che sta diventando un’agenzia impegnata nell’addestramento più che nella formazione, o anche un ufficio di collocamento fallimentare – ha spiegato Antonella Presutti, che insegna italiano e latino a Campobasso.

“Siamo preoccupate proprio perché amiamo Socrate – ha aggiunto. “La scuola ha, appunto, un ruolo formativo che significa anche educare ‘contro’. Ad esempio contrapporsi al pensiero dominante o alla disastrosa alternanza scuola-lavoro, o ancora alle tante micro-riforme destrutturanti, figlie della volontà di ogni ministro di lasciare una propria traccia. O anche contro alla ‘geo-storia’, mostro a due teste che genera nei ragazzi soltanto idee confuse”.

Sulla stessa linea Adele Fraracci, docente di storia e filosofia presso il liceo scientifico “Romita” a Campobasso.

“Il tema della scuola va inserito nel discorso complessivo sulla società e sul Paese – ha esordito la professoressa Fraracci. “Viviamo i mali della globalizzazione che conduce all’omologazione, mentre oggi serve quanto mai essere divergenti. Manca fondamentalmente la critica, cioè il saper valutare attraverso la conoscenza e la logica. Inoltre la scuola non è più un ascensore sociale e si sta accentuando il divario sociale, per cui i ragazzi delle famiglie agiate vanno meglio perché godono di maggiore supporto ad esempio in esperienze extrascolastiche”.

La docente molisana ha richiamato l’importanza della lingua italiana “che ci rende cittadini”, criticando l’eccessiva introduzione della lingua inglese, citando ad esempio il “Clil”, cioè l’insegnamento in inglese di materie fondamentalmente improntate su un lessico italiano, come la storia dell’arte o la filosofia, alimentata da pensatori per lo più greci, italiani e tedeschi.

A proposito di questa propensione ad importare esperienze straniere, la professoressa Presutti ha ricordato la disastrosa esperienza del “saggio breve”, oggi cancellato, “pericoloso perché con tre-quattro documenti si dava l’impressione al ragazzo di essere diventato un saggista, eliminando proprio la capacità di articolazione, di capacità critica e argomentativa”, come ha evidenziato l’autrice del libro.

Presente anche il giornalista Antonio D’Ambrosio, che s’è soffermato principalmente sulla Costituzione, “guida straordinaria del libro”.

In chiusura della presentazione s’è svolto il rituale dibattito, presenti principalmente molisani a Roma che hanno posto l’accento sull’importanza della formazione umanistica. Tra gli interventi, quello del cantante Tony Santagata, oggi 85enne, che ha ricordato l’importanza di aver frequentato il liceo classico anche per scrivere canzoni e per rivalutare il dialetto.

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