Quando il Molise fermò il nucleare

Ci sono molisani con la schiena dritta che fanno della lotta per la salvaguardia dell’ambiente uno dei primari principi etici. Giustamente. Perché un territorio ormai svuotato di abitanti, rischia – soprattutto per il futuro – di essere facilmente oggetto di interessi non proprio conciliabili con la difesa del paesaggio. La spoliazione delle acque nei decenni passati da parte delle regioni vicine è emblematico. Ma anche gli assalti dell’eolico, solo in parte sventati.

Una vicenda poco conosciuta da parte delle giovani generazioni è quella che riguarda il nucleare. A ricostruire gli anni delle proteste contro le centrali nucleari che i governi nazionali volevano costruire in Molise a cavallo fra gli anni Settanta e Ottanta, c’è un libro che è stato già presentato in diverse località molisane (Campomarino, Campobasso, Guglionesi) ed ora arriva a Venafro, in provincia di Isernia.

Quando il Molise fermò il nucleare” è il titolo di questo interessante volume scritto da Aldo Camporeale e Enzo Gallo, pubblicato dall’Editore Solfanelli, che sarà presentato martedì 19 novembre alle ore 18 nella Sala Conferenze della Palazzina Liberty.

Saranno presenti, oltre agli autori Aldo Camporeale ed Enzo Gallo, il sindaco di Venafro Alfredo Ricci, docente di Storia del Territorio e dell’Ambiente dell’Università del Molise, professor Rossano Pazzagli e il giornalista Antonio Sorbo, che è stato anche sindaco di Venafro.

Il libro ripercorre le battaglie ambientaliste in Molise fino ai giorni nostri, includendo l’insediamento delle industrie chimiche e la turbogas che, nonostante la forte opposizione popolare, hanno cominciato la propria attività nel Nucleo Industriale di Termoli, ma anche l’apertura di tante discariche con criteri molto discutibili e procedure spesso opache.

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