Regione Molise, che fine ha fatto la sede di Bruxelles?

La sede della Regione Molise a Bruxelles (foto da Google street view)

Quando venne aperta, non mancarono giustamente le polemiche per la sede della Regione Molise a Bruxelles. Troppo costosa. E, soprattutto, tanti dubbi sulla sua utilità. Spesso quel posto è servito a dare una parvenza di internazionalità all’iperprovinciale politica molisana. La parola d’ordine è stata “trasferta”. Economicamente proficua. Come risultati ci sarebbe molto da discutere. E infatti dopo tanti anni da quell’apertura la situazione della regione molisana, ad esempio sul fronte demografico, è notevolmente peggiorata.

Ora una qualificata testata on-line regionale pubblica la lettera di un cittadino molisano in visita a Bruxelles per incontrarsi con parenti molisani che vivono lì. Cosa scopre? che si dice indignato dinanzi al silenzio totale delle istituzioni coinvolte circa la situazione in cui versa la sede della Regione Molise a Bruxelles. Nel quartiere nelle istituzioni, dopo aver visitato il Parlamento europeo e il museo virtuale del Parlamentarium, dà un’occhiata alla sede della Regione Molise, per amor di bandiera. Ma anche perché c’era stato già una volta quasi dieci anni fa. Con esiti “devastanti”.

“Un edificio che ricordavo splendido nel suo pregio architettonico – scrive – è adesso totalmente in uno stato di abbandono e di degrado. Dalle finestre si intravedono gli interni e lo scenario è simile a quello di una casa stregata, l’erba del giardino alta. Insomma, vedere uno scempio del genere mi ha profondamente colpito”. Parla di “un rudere abbandonato di cui nessuno parla“.

Facendo una ricerca, si scopre che la sede è chiusa e inattiva da quasi tre anni, le utenze sono staccate, i funzionari che lavoravano lì distaccati sono finiti altrove, qualcuno in smart working. Sembrerebbe che qualcun altro sia passato alla sede della Regione Abruzzo a Bruxelles, i cugini “invidiati”. L’assennato commento del lettore molisano: “Nel momento storico in cui tra PNRR e Fondi della nuova programmazione ogni Paese e ogni Regione si gioca una partita fondamentale con l’Europa la nostra Regione si permette il lusso di avere una sede a Bruxelles che immagino rappresenti un costo anche se inattiva senza trarne i vantaggi operativi e di immagine che una simile struttura dovrebbe rappresentare”.

Si chiude con queste meste parole la testimonianza sull’ennesima vicenda che racconta di enormi investimenti a fronte di non si sa cosa.

A fine 2018 venne data notizia, in pompa magna, della trasformazione della sede istituzionale della Regione Molise a Bruxelles in “Molise House”, con regolamento approvato dalla Giunta regionale. Praticamente quei locali sarebbero dovuto finire in concessione, a titolo gratuito, a tutti i soggetti con sede legale sul territorio molisano, dalle istituzioni all’università, dalle scuole alle imprese. La nota informava che l’iniziativa rientrava nel programma di governo di Donato Toma (neoeletto), finalizzato a “rafforzare il ruolo della Regione presso le istituzioni comunitarie e, in generale, nel panorama internazionale”. Abbiamo visto i risultati.

Anche a Roma la Regione Molise ebbe la sua “ambasciata” in via Nomentana per tanti anni, spesso utilizzata come foresteria fino alla mesta conclusione. Una seconda sede è stata acquistata nella centralissima via del Pozzetto, non sappiamo con quali risultati. Di certo, non abbiamo avuto notizia di possibili iniziative virtuose per trasformare – come logica vorrebbe – un “avamposto” istituzionale in un hub al servizio di potenziali turisti, imprese e possibili investimenti, corregionali con le loro competenze che potrebbero essere utilizzate dalla Regione, professionisti, mondo universitario e scolastico, ecc. Lì abbiamo trovato solo sale vuote e vecchi libri impolverati.

Tutto ciò, mettendo da parte l’orgoglio campanilista, inviterebbe solo a pensare una cosa: ma serve davvero questa Regione Molise ai cittadini molisani e soprattutto al resto degli italiani? Quanto ci costa, come contribuenti?

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