La riscoperta di un grande vitigno molisano, la “Tintilia”, è strettamente collegata all’avventura e all’estro di Vincenzo Catabbo. Commerciante all’ingrosso di cereali e granaglie, durante uno dei suoi molteplici viaggi ha visitato Bordeaux e la Borgogna scoprendo da una parte modalità differenti di concepire il vino, ma dall’altra una comune e impeccabile cura dei vigneti. Da questa illuminazione sono nate le Cantine Catabbo: il viaggio in Francia ha acceso la curiosità sul mondo del vino e ha spinto il commerciante ad acquistare i primi terreni sui pendii di San Martino in Pensilis, in provincia di Campobasso. Quindi un incontro decisivo: quello con un anziano contadino che custodiva gelosamente qualche piantina del raro vitigno “Tintilia”. Da qui la rinascita del vitigno diventato il simbolo del Molise.
I fratelli Catabbo ci tengono a sottolineare di essere stati i primi ad applicare il territorio molisano il concetto di Crù, cioè di una zona delimitata produttrice esclusiva di un determinato tipo di vino pregiato. Lo hanno fatto impiantando la Tintilia in varie zone del territorio di San Martino in Pensilis e da qui la creazione di quattro diverse bottiglie di Tintilia.
Nel 2004, grazie anche alla predisposizione dei suoi tre figli Sara, Carla e Pasquale, Vincenzo ha deciso di dare una svolta all’azienda, creando una moderna cantina per la vinificazione delle proprie uve, curando particolarmente la valorizzazione della qualità dei vini prodotti; in questo progetto non poteva non rivestire un ruolo primario la riscoperta e la vinificazione della varietà autoctona “Tintilia”.
Appartenente al gruppo ampelografico delle “Tintorie” (varietà di bacca con buccia molto colorata), fino al 1800 ha rappresentato uno dei pilastri della regione molisana; ma già dal primo dopoguerra si è assistito alla sua improvvisa scomparsa, a causa sia della sua scarsa adattabilità alla pianura sia per la diffusione della fillossera e per l’avvento di colture, indubbiamente, più produttive. Soltanto l’ostinazione di pochi viticoltori della zona ne ha impedito la definitiva scomparsa.
Grazie alla cura dei vigneti, siti su terreni particolarmente dotati e all’utilizzo di moderne tecniche di vinificazione, oggi l’azienda Catabbo vanta numerosi riconoscimenti sui mercati nazionali ed esteri.
Sono tre le aziende agricole che fanno capo alle Cantine Catabbo, per un totale di 80 ettari, di cui 40 coltivati con vigneti, tutti rigorosamente a filari, su terreni scoscesi a medio impasto argilloso. Tredici sono gli ettari di Tintilia.
- La storica Tenuta di Contrada Petriera, piena di piccoli pendii: “Colle Cervino”, “Colle del limone”, “Colle dei Frutti”
- Tenute al Convento, costituita da piccoli poderi accorpati; si narra sia stata la prima grande azienda agricola costituita in agro di San Martino in Pensilis, originariamente di proprietà di una nobile famiglia del posto;
- Tenuta al Calvario, una piccola collina, sulla cui cima, anticamente, venne posizionato il Calvario di San Martino in Pensilis e dove da poco è stato effettuato l’impianto di altre barbatelle di Tintilia
Dal 2019 tutta la produzione è interamente biologica certificata e i vini sono vinificati con lieviti indigeni.